Il Brasile dice sì ai matrimoni omosessuali

Pubblicato il 26 Ottobre 2011 - 19:32 OLTRE 6 MESI FA

RIO DE JANEIRO, 26 OTT – Si chiamano Katia e Leticia, hanno 38 e 37 anni e formano la prima coppia omosessuale in Brasile dichiarata dalla giustizia ufficialmente ''sposata''. Per la prima volta nel Paese sudamericano, infatti, la Cassazione brasiliana (Superior Tribunal de Justica) ha riconosciuto la legalita' del matrimonio civile tra due persone dello stesso sesso.

Katia Ozorio e Leticia Perez vivono nel Rio Grande do Sul, Stato meridionale del Brasile, con una significativa presenza di colonie italiane, qui sbarcate a partire dalla fine dell' Ottocento e provenienti specialmente dal Nord Italia. Le due donne, insieme da 5 anni in regime di unione stabile, avevano deciso di andare oltre e di registrare anche il loro matrimonio civile presso un notaio.

Di fronte al rifiuto, hanno attivato la giustizia. Ma un giudice di Porto Alegre, prima, e il Tribunale di giustizia del Rio Grande do Sul, in secondo grado poi, avevano a suo tempo respinto la loro richiesta. Di qui la volonta' di portare il caso davanti al Tribunale Superiore di Giustizia (STJ), la corte che in Brasile decide in ultima istanza. Per quattro voti a uno, il collegio si e' espresso alla fine a favore delle due donne.

''Se e' vero che il matrimonio civile serve a proteggere meglio l'istituzione della famiglia – ha dichiarato il giudice del STJ, Luis Felipe Salomao – le famiglie formate da coppie omosessuali hanno lo stesso nucleo assiologico di quelle formate da coppie etero''.

La posizione del STJ si e' spinta piu' avanti di quanto aveva fatto, nel maggio scorso, il Supremo Tribunal Federal (STF, equivalente alla Corte costituzionale italiana), riconoscendo alle coppie omosessuali gli stessi diritti delle coppie eterosessuali in materia di unione stabile.

La principale differenza tra le due situazioni e' che, attraverso il riconoscimento della validita' del matrimonio civile, le coppie omosessuali diventano a tutte gli effetti sposate (quindi cambia il loro stato civile) e acquisiscono i relativi diritti di eredita', al pari dei discendenti e ascendenti diretti (negati, invece, nel caso di unione stabile, anche tra eterosessuali).

Nel giugno scorso, in una cittadina della provincia di San Paolo, era stato celebrato il primo matrimonio gay in Brasile, in quel caso tra un parrucchiere e un commerciante. In quell' occasione, la coppia era riuscita a ritirare il certificato di matrimonio presso il notaio grazie all'intervento di un giudice, ma generalmente gli uffici notarili non sanno come comportarsi e nella maggior parte dei casi si rifiutano di certificare il matrimonio civile tra omosessuali.

Anche se la decisione del STJ si applica ora solo al caso di Katia e Leticia, la sentenza e' destinata a fare giurisprudenza e crea un precedente che potra' servire di base per giudizi analoghi di altri tribunali.