Imelda Marcos torna in possesso dei suoi gioielli (valore 223 milioni di $) per un cavillo burocratico. Non erano per lei, “servivano per la Madonna”

Pubblicato il 17 Giugno 2009 - 16:08 OLTRE 6 MESI FA

Imelda Marcos, vedova dell’ex-dittatore delle Filippine Ferdinando, riavrà indietro i suoi gioielli sequestrati nel 1986 e messi all’asta tre anni fa dal governo dell’arcipelago. Un cavillo burocratico le ha consentito di tornare in possesso di tutti quei beni: nell’86, l’ordine di sequestro non era stato regolarmente firmato.

Toccata da un moto irresistibile di sincera felicità, la ex-first-lady quasi ottuagenaria ringrazia Dio «che do­po 23 anni d’implacabile perse­cuzione e di privazioni, verità e giustizia trionfino». Nel suo portagioie personale torneranno così a luccicare un rubino grande quanto una prugna, spille e orecchini con maxi-diamanti per un valore di 223 milioni di dollari.

«Ho sempre ripetuto ai giudici, ha garantito la signora, che quelle gioie non erano state tolte al patrimonio nazionale e poi, in vena di ulteriori giustificazioni, ha aggiunto: «La gran parte di que­sti gioielli, come alcune tiare per la Vergine Maria, servivano a decorare tante immagini sacre nelle chiese, non a imbellire me».

Avevano invece lo scopo di abbellirla le migliaia di scarpe costosissime (stranote quelle di Ferragamo) che collezionava avidamente e che l’hanno resa famosa agli occhi del mondo come l’emblema dell’avidità. Scoperta con quel patrimonio di calzature, anche in quel caso si era giustificata: «Meglio avere scarpe negli armadi che fantasmi».