In oltre 40 villaggi dello stato settentrionale dell’Uttar Pradesh la situazione è catastrofica sia dal punto di vista alimentare che sanitario. La gente è ridotta alla fame a tal punto che i bambini sono costretti a mangiare il fango. E’ quanto ha rivelato una commissione di inchiesta creata dalla Corte Suprema in seguito a una denuncia del quotidiano Hindustan Times, dopo la visita di un team di esperti del massimo organo giudiziario indiano ha visitato il distretto Shankargarh (che misura circa 150 chilometri quadrati).
Nove su dieci bambini “che mangiano fango” presentano i segni di una estrema denutrizione. Otto abitanti su dieci non hanno nessuna assistenza sociale, mentre l’aspettativa di vita media é di 40 annì. “I bambini hanno la pancia gonfia, la pelle è del colore delle cenere, capelli secchi e corpi ossuti. E’ la fame che ti guarda in faccia”, si legge in un rapporto stilato dalla consulente Arundhati Dhuru e dall’economista Jean Dreze, in possesso del giornale indiano.
Le autorità locali hanno però smentito la gravità della situazione dicendo che i bambini “mangiano il fango per abitudine e non per fame”. La Corte ha quindi chiesto “misure di emergenza” in 46 villaggi per garantire un livello adeguato di cibo ai bambini. Nel suo scoop dell’aprile scorso, l’Hindustan Times aveva trovato che nel villaggio di Ganne (a 45 chilometri dalla città di Allahabad) scheletrici bambini mangiavano fango misto a silicio. La zona è ricca di miniere che danno lavoro alla maggior parte delle famiglie, ma in “condizioni di schiavitù” secondo il rapporto della Corte Suprema.