India: a rischio il negoziato maoisti-governo per la liberazione di Bosusco

BHUBANESWAR – Il tavolo del negoziato fra i delegati del governo e dei maoisti che hanno sequestrato Paolo Bosusco il 14 marzo nello Stato indiano di Orissa deve riaprirsi entro domani, altrimenti i rappresentanti della guerriglia lo abbandoneranno. E quanto si e' appreso oggi a Bhubaneswar al termine di una giornata in cui la guest house dove nei giorni scorsi sono avvenuti gli incontri e' rimasta deserta.

Per il primo giorno da quando e' scoppiata questa crisi il 'chief minister' Naveen Patnaik non ha fatto alcuna dichiarazione riguardante la crisi che coinvolge soltanto Bosusco (dopo la liberazione di Claudio Colangelo), ne' alcun parlamentare del governo locale o dell'opposizione l'ha sollevata.

La ragione sarebbe che durante le discussioni sarebbero sorte ''nuove richieste'' – un particolare pero' che e' negato dai negoziatori dell'altra parte – che ''richiedono qualche tempo per essere esaminate''.

In questo quadro, i due negoziatori dei maoisti, B.D. Sharma e Dandapani Mohanty, hanno dichiarato che ''il governo dello Stato mantiene un atteggiamento di indifferenza nei confronti dei colloqui per il rilascio dell'italiano. Potremmo dire addio al processo se il governo non risponde sulle richieste avanzate entro domani sera''.

Fonti locali e della delegazioni italiana che segue la vicenda assicurano comunque che i contatti e le consultazioni sono continuati informalmente dietro le quinte. ''Anche in un giorno come questo che e' un po' di transizione – ha detto all'ANSA il console generale Joel Melchiori – i canali di comunicazione fra i mediatori sono aperti, e noi continuiamo a stimolare le parti ed a seguire la situazione''.

''E' stato positivo e rassicurante per la famiglia – ha concluso – aver potuto ascoltare l'audio di Paolo che ha sostenuto di stare bene e di essere in grado di sopportare la sua condizione di ostaggio''.

Ma i mediatori dei maoisti continuano a pensare che ''il governo sta solo cercando di guadagnare tempo sul rapimento del cittadino italiano e dovra' essere considerato responsabile se qualche cosa dovesse accadergli''.

Il problema di Patnaik e del suo governo e' anche che e' alle prese con un altro sequestro, quello del deputato tribale Jhina Hikaka, per il quale i maoisti, appartenenti ad un gruppo diverso da quello che ha in mano Bosusco, si sono rifiutati perfino di indicare dei mediatori.

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