India, Kashmir: dopo l’alluvione si teme per le epidemie di tifo, colera e gastroenterite

Dopo le vittime e le distruzioni portate dalla calamità naturale abbattutasi venerdì 4 agosto  sulla regione del Ladakh, nel Kashmir indiano, e sulla storica città di Leh, i soccorritori stanno facendo di tutto per reprimere lo scoppio di possibili epidemie. Lo scrive  il quotidiano The Times of India.

Secondo le cifre rese disponibili dalla Protezione civile indiana, i morti sono finora 185 ed i dispersi alcune centinaia, fra cui un gruppo di decine di italiani con cui ancora non vi sono contatti. Medici operanti nella zona e esperti del Drdo, organismo del ministero della Difesa che interviene in occasioni di catastrofi naturali, hanno segnalato un forte aumento delle gastroenteriti fra la popolazione colpita dovuto all’acqua contaminata, mentre vi sono casi di persone con sintomi di colera e tifo.

Il dottor W. Selvamurthy, responsabile dei controlli del Drdo, ha sottolineato che ”non esiste un sistema di drenaggio adeguato a Leh. L’acqua potabile è stata inquinata da fango, cadaveri e altri corpi in decomposizione sparsi dappertutto. Abbiamo forti timori di possibili epidemie di colera, tifo e gastroenterite”.

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