India, rientrano a casa dal lavoro ma si addormentano sui binari: in 16 falciati dal treno India, rientrano a casa dal lavoro ma si addormentano sui binari: in 16 falciati dal treno

India, rientrano a casa dal lavoro ma si addormentano sui binari: in 16 falciati dal treno

NEW DELHI  –  Si erano appisolati sui binari mentre stavano rientrando a casa dal lavoro, ma sono stati travolti da un treno e quasi tutti uccisi. 

Sono morti così sedici giovani indiani, falciati dai vagoni all’alba di venerdì 8 maggio vicino ad Aurangabad, nello Stato del Maharashtra.

Secondo la polizia, che riferisce il racconto di tre sopravvissuti, due dei quali sono gravemente feriti, il gruppo era in cammino da giorni per raggiungere lo Stato del Madhya Pradesh.

Dall’inizio della settimana in India si registra il movimento di centinaia di migliaia di lavoratori che, dopo essere rimasti senza lavoro per i quaranta giorni del lockdown imposto dal governo per far fronte alla pandemia di coronavirus, stanno tornando dalle loro famiglie.

“Erano tutti uomini, dai 20 ai 35 anni – hanno detto ai media gli agenti – Nei mesi scorsi avevano lavorato tutti nei cantieri di una grande azienda; non appena il governo ha dato il permesso di muoversi tra uno Stato e l’altro, hanno deciso di mettersi in cammino per rientrare nei loro villaggi natali”.

Su indicazione del governo centrale, vari Stati hanno organizzato treni e autobus per consentire questa migrazione interna verso le zone d’origine, ma una serie di decisioni contrastanti – ad esempio sulle modalità e sui costi dei viaggi – hanno spinto migliaia di lavoratori a intraprendere il viaggio a piedi. 

Coronavirus, i contagi in India

La curva dei contagi da coronavirus in India potrebbe non avere ancora raggiunto il suo picco: lo ha detto Ani Randeep Guleria, direttore dell’AIIMS, All India Institute of Medical Sciences, la più prestigiosa istituzione medica indiana.

“In mancanza di un vaccino, stiamo facendo tesoro del lockdown per tenere sotto controllo la trasmissione”, ha aggiunto lo scienziato.

Nel primo giorno di lockdown, il 25 di marzo, i casi nel Paese erano appena 600 e i decessi 13. Oggi i casi sono saliti a 53mila, con 1.800 morti.

“Secondo i modelli di previsione epidemiologica, tenendo conto della crescita che stiamo registrando, è probabile che il tetto verrà toccato tra giugno e luglio. Esistono tuttavia molte variabili: solo il tempo ci dirà quali saranno i risultati”.

Gli Stati col maggior numero di casi sono il Maharashtra, con almeno 17mila positivi, il Gujarat, con più di 6.500 positivi, e Delhi, che ne conta 5.500: in questi tre Stati, in pratica, si registra più della metà dei positivi di tutta l’India. (Fonte: Ansa)

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