India. Governo bandisce tabacco da masticare, popolare ma causa di cancro orale

Una venditrice di tabacco da masticare
Una venditrice di tabacco da masticare

INDIA, NEW DELHI – Le autorità di New Delhi hanno deciso di mettere al bando il tabacco di masticare, uno dei passatempi preferiti degli uomini indiani, ma anche causa di cancro orale. Il divieto interessa tutti i prodotti a base di tabacco aromatizzato, noto come “gutka”e venduti in colorare bustine monodose nei chioschi lungo le strade e nei mercati.

Secondo una stima, circa il 40% degli indiani e’ “dipendente” dal tabacco da masticare che si assume “aromatizzato” con altri ingredienti, come noce di betel, cardamomo, crema di lime, cocco e altri aromi dolci.

Spesso viene avvolto in foglie a forma di cuore e masticato a lungo fino a che diventa una poltiglia arancione che poi viene sputata al suolo o sulle pareti dove rimane per lungo tempo. A parte gli effetti sgradevoli visibili sui marciapiedi e sui muri, le conseguenze del ‘gutka’ sono molto gravi per l’incidenza di tumori della bocca e della gola.

“Non penso che riusciranno a vietarlo – dice Raju, un negoziante di New Delhi, dopo aver acquistato due bustine di tabacco – perche’ dopo poco tempo le autorità comunali si accorgeranno che perderanno molti introiti derivanti dalla vendita di questi prodotti e quindi faranno marcia indietro”.

Si dice infatti che grazie a questo ‘vizio’ e alla passione degli indiani per il whisky le casse comunali abbiano finanziato tutte le infrastrutture della capitale. Il ‘gutka’, venduto a circa 10 rupie (20 centesimi di euro circa) a dose, ha degli effetti ‘stimolanti’ come la nicotina. “Ho iniziato a masticare sei anni fa – continua – imitando un amico e da allora sono un abitudinario, ma penso che se domani non lo trovero’ più sarà una buona occasione per smettere”. Nel chiosco davanti al Khan Market, uno dei posti più popolari per lo shopping nel sud della capitale, le ‘bustine’ che di solito sono appese in bella vista sono già sparite in un cassetto.

“Intendo rispettare il divieto – dice il gestore – e penso che sia una buona cosa, perchè fa male alla salute”. Ma le associazioni di esercenti non la pensano allo stesso modo. Circa il 50% dei proventi arriva dalla vendita di gutka, zarda (tabacco puro) e altro tabacco aromatizzato come il pan masala. “Il governo dovrebbe mettere al bando anche le sigarette – ha detto al quotidiano ‘The Hindustan Times’ CK Sharma, manager di DS Group, uno dei produttori di tabacco da masticare e rinfrescanti – se veramente si considera il tabacco dannoso per la salute”.

Da alcuni anni, il ‘gutka’ e le sue varianti sono stati vietati sulla maggior parte del territorio indiano. Ma il divieto è rimasto sulla carta perchè per aggirare la legge, in alcuni casi i singoli ingredienti sono venduti singolarmente e poi miscelati dal consumatore. Nelle metropoli come New Delhi e Mumbai, le campagne di proibizione e di dissuasione stanno avendo effetto e i consumatori sono in calo, anche se sono aumentati i fumatori. Ma non è il caso delle campagne indiane, soprattutto nel nord dell’India, dove il il gutka o il pan sono un elemento irrinunciabile della giornata.

Una giovane donna sfigurata da un tumore alla bocca, diventata la testimonial della campagna governativa contro il tabacco da masticare, è morta nella sua abitazione dello stato centrale del Madhya Pradesh, riferiscono i media indiani. Sunita Tomar, madre di due figli, era la protagonista di un video di 30 secondi realizzato un anno fa e trasmesso ripetutamente su tutti i canali televisivi.

Nel filmato la donna mostra il viso orribilmente devastato da un carcinoma orale e ammette che il tabacco ha “distrutto” la sua esistenza e la felicità familiare. La donna aveva scritto una lettera al premier Narendra Modi per protestare contro le dichiarazioni di un parlamentare che aveva messo in dubbio il legame tra il tabacco e i tumori. Il politico del partito indu nazionalista del Bjp, Dilip Gandhi, aveva detto che non esistono delle ricerche indipendenti indiane che provino i suoi effetti dannosi.

La scorsa settimana il ministero della Sanità aveva rinviato l’obbligo di ingigantire immagini shock sulle sigarette e pacchetti di tabacco dall’attuale 40% all’85% della confezione che doveva entrare in vigore il primo aprile.

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