India, donna incinta torturata. La colpa: “Aspetta una femmina. E’ la quinta”

NEW DELHI – Torturata a sangue dal marito e dai parenti di lui per essere in attesa della quinta figlia femmina. Vittima, una donna indiana, incinta di otto mesi e madre di altre quattro figlie. Lo racconta The Times of India. La vicenda risale al 16 agosto scorso ma è emersa solo ora dopo che un giudice ha ordinato la formalizzazione della denuncia contro i protagonisti dell’orrenda aggressione.

Per la società indiana, tra gli strati più umili della popolazione, la nascita di una femmina è considerata una specie di disgrazia, ancor più grande se le figlie si moltiplicano. Per questo la donna, di nome Ganga ed originaria del villaggio di Golia nello Stato del Rajasthan, viveva segregata insieme alle sue quattro bambine in una casa della Balotra Housing Board Colony.

La settimana scorsa, scrive il Times, il marito di Ganga, Chain Singh Rajpurohit, l’ha riportata nella casa del villaggio per rimproverarla in presenza dei parenti. Passando a vie di fatto l’uomo ha cominciato a piacchiarla, sostenuto da sua madre e da due altri parenti, utilizzando anche una spranga di ferro arroventata. Accorsa per le grida strazianti della donna la figlia di dieci anni ha cercato di difenderla, ma invano e procurandosi anche lei gravi ustioni al corpo.

Al giudice, che si accinge a processare l’uomo ed i suoi famigliari, la donna ha detto che la tortura doveva servire a facilitare la rescissione del matrimonio e a permettere al marito di sposarsi nuovamente, come desideravano i suoi genitori.

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