India: massacro di 8 civili nel Bengala occidentale

Pubblicato il 8 Gennaio 2011 - 10:10 OLTRE 6 MESI FA

Almeno otto persone, tra cui due donne, sono state massacrate ieri in un distretto dello stato del Bengala Occidentale, noto per essere una delle roccaforti dei maoisti indiani. Altre 18 sono state ferite da una banda armata che ha aperto il fuoco su una folla di residenti del villaggio di Netai, nella regione di Lalgarh. Secondo quanto riferiscono i media indiani, gli assalitori appartengono al Partito comunista indiano marxista, Cpi(M), che è al potere nello stato nord orientale indiano, una delle roccaforti ”rosse” insieme al meridionale Kerala.

Un rappresentante del Cpi(M) ha però puntato il dito contro i guerriglieri maoisti e il partito rivale del Trinamool Congress (guidato dal ministro delle Ferriovie, Mamata Banerje, nota come la pasionaria dei contadini bengalesi). In base a una versione riferita oggi dal Times of India, le vittime della strage si erano rifiutate di eseguire gli ordini dei guerriglieri comunisti che controllano la zona.

Il massacro ha richiamato l’attenzione del governo di New Delhi preoccupato per la crescente violenza nell’area dove nel 2007 si verificò un altro grave incidente con 14 persone uccise dalla polizia locale. Nel frattempo, il ministro dell’Interno Palaniappam Chidambaram ha convocato a New Delhi il capo del Bengala Occcidentale, Buddhadeb Battacharjee, per discutere dell’escalation di violenza nello stato.