Marò accusati, polizia indiana rifiuta autopsia e test dei proiettili

ROMA – La polizia ha rifiutato l’autopsia ed il test dei proiettili sui corpi dei pescatori. Dell’omicidio sono accusati i marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Per i due marò è stato disposto il fermo giudiziario, e dalla guest house di Kochi saranno scortati al tribunale di Kollam dove incontreranno un giudice. Il peschereccio ha inizialmente dichiarato di aver ricevuto 60 colpi. Ma i fori di proiettile sulla nave e nei corpi dei pescatori uccisi combaciano con le dichiarazioni degli italiani, per un totale di 20 colpi sparati.

Gli italiani hanno chiesto l’esame balistico dei proiettili che hanno colpito il peschereccio ed i pescatori uccisi, ma le autorità di Kerala lo hanno escluso e non sono disposti a condividere le prove con la commissione italiana giutna a Kochi. Inoltre le autorità non hanno intenzione di procedere all’autopsia sui cadaveri, procedura che secondo la Marina militare italiana potrebbe dimostrare l’innocenza dei due marò. Paola Severino, ministro della Giustizia, ha dichiarato che la “situazione non è tranquillizzante”, mentre il ministro degli affari esteri Giulio Terzi ha detto: “Abbiamo divergenze giuridiche, ma auspichiamo in una collaborazione”

 

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