INDIA, NEW DELHI – Il governo indiano “si e’ cacciato in groviglio” nel caso dei due maro’ Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo scrive lunedi The Hindustan Times, in un articolo in cui traspare chiaramente la difficolta’ di New Delhi nel trovare una soluzione allo stallo del processo contro i fucilieri entro il 3 febbraio, come stabilito dalla Corte suprema.
Il giornale cita un funzionario del ministero degli Interni che sarebbe “esasperato” dopo “i molti incontri dedicati a discutere il caso degli italiani. Quando discutiamo del problema di come perseguire i due militari italiani, perdiamo solo tempo – ha detto. ”Questa questione non doveva neppure esistere”.
Il “problema”, secondo la fonte, e’ “che il ministero si e’ legato le mani fin dall’inizio affidando il caso alla National Investigation Agency (Nia), un’agenzia specializzata nell’anti-terrorismo creata dopo gli attacchi di Mumbai del 26 novembre 2009”. Dall’articolo emerge che gli Interni si sono resi conto dell’errore di chiamare in causa la Nia perche’, come prevede il suo statuto, puo’ invocare soltanto leggi antiterrorismo, come il ‘Sua Act’ (per gli atti di pirateria in acque internazionali) che prevede la pena di morte in caso di omicidio.
“I responsabili della Nia – prosegue la fonte – non sono affatto contenti per la decisione degli Interni di affidare a loro il caso. Avrebbero voluto che se ne occupasse un’altra agenzia”.