NEW DELHI – Violentata su una sorta di palco montato al centro del villaggio. Ripetutamente, per tutta la notte, da giovani e anziani, una dozzina di persone. Perché tutti vedessero la punizione esemplare. Si aggiungono dettagli all’orrore della giovane indiana vittima di una brutale sentenza da parte dei “saggi” del suo villaggio, nel West Bengala, India.
Intanto lo stupro di gruppo ha attirato l’attenzione della Corte Suprema, il massimo organo giudiziario di New Delhi. Una sezione presieduta dal capo giudice P.Sathasivam ha chiesto alle autorità del West Bengala di presentare un rapporto sulla notizia della violenza “che ha provocato molto turbamento” nel Paese, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ians.
Intervenendo di propria iniziativa, la Corte ha anche ordinato a un magistrato locale di recarsi nel villaggio del distretto di Birbhum per accertare l’accaduto e di riferire entro una settimana. La giovane ha raccontato di essere stata stuprata dagli uomini della sua comunità che si opponevano a una sua relazione con un estraneo proveniente da un altro clan e che la decisione era stata presa dall’assemblea degli anziani.
La polizia ha finora arrestato 13 uomini per violenza di gruppo, sequestro di persone e intimidazione. Un tribunale li ha rinviati a due settimane di custodia giudiziaria. Intanto la “chief minister” del West Bengala, Mamata Banerjee, sotto pressione per diversi abusi avvenuti a Calcutta e nel resto dello stato federale, ha sospeso il commissario della stazione di polizia di Labhpur, l’area dove è situato il villaggio popolato da una popolazione di “adivasi” (tribali) con tradizioni ancora molto arcaiche.
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