Influenza A: “Favorisce il contagio”, mezzo mondo dichiara guerra al bacio

Pubblicato il 5 Settembre 2009 - 12:27 OLTRE 6 MESI FA

È guerra a baci e carezze ma anche a forme di saluto meno affettuose. Colpa della nuova influenza A che, nei paesi in cui sta mietendo più vittime ha portato le organizzazioni sanitarie e non solo ad adottare comportamenti destinati a far discutere.

In Messico, dove la nuova epidemia ha già causato 61 vittime, Nicandro Diaz, produttore di una delle soap opera più seguite, Manana es para siempre, ha deciso di rimuovere tutti i baci dal copione con buona pace degli indici d’ascolto.

Anche in Germania, però, essere affettuosi sarà più difficile. Allo stadio, infatti, in caso di gol della squadra del cuore è caldamente sconsigliato di festeggiare con baci abbracci e pacche sulla schiena. A questo punto quasi meglio guardare la partita in solitario davanti alla tv. Il consiglio, però, è serio e viene da Susanne Huggett, alla guida di uno dei laboratori di microbiologia più importanti del Paese.

Mentre in Italia si continua a parlare di possibili ritardi nella ripresa delle scuole, poi, in Francia,  il sindaco di Le Guilvinec, Hélène Tanguy, chiede agli allievi del paesino bretone (3000 anime), di salutarsi come gli indiani, evitando il contatto fisico.

In Spagna, invece, la campagna contro i baci trova un autorevole sponsor nell’Ordine dei medici di Madrid fuori dalla cui sede campeggia uno striscione: «No beses, no des la mano, di hola en prevencion de la gripe A» («No baci, niente strette di mano, dite hola per prevenire l’influenza A»). E ci mette del suo anche la Chiesa che sconsiglia, sempre in terra iberica,,  i tradizionali baci alla statua San Giacomo al santuario di Compostela.