Internet: la Jiao Tong di Shangai “covo” dei pirati cinesi?

Il caso diplomatico intorno al colosso informatico Google che qualche settimana fa ha visto contrapporsi Cina e America è il più eclatante episodio di una “guerra della rete” che è appena cominciata. Internet è ormai da tempo diventato un luogo strategico nel controllo della società, nel filtraggio delle informazioni, nella propaganda. Nulla di più normale, quindi, che i poteri forti cerchino di assicurarsi una sfera di influenza in questo mare ancora vergine.

L’università di Shangai Jiao Tong è una delle più prestigiose università cinesi. Condivide programmi con le facoltà dell’Ivy League americana, come Duke e l’Università del Michigan e pullula di talenti informatici al punto che Microsoft e Intel hanno un laboratorio di ricerca adiacente al campus.

Ma oggi la domanda che qualche addetto ai lavori si pone sulla Jiao Tong è se i suoi 33.000 studenti non siano un serbatoio per sofisticati pirati informatici. Gli investigatori ritengono che le decine e decine di attacchi che sono stati portati l’anno scorso a Google ed a altre compagnie americane proverrebbero dall’università di Shangai e da una misteriosa scuola di orientamento professionale nell’est della Cina. Queste infiltrazioni ebbero come risultato l’individuazione ed estrazione file riservati di aziende nonché di dati personali di attivisti per i diritti umani.

All’indomani delle imputazioni, le due istituzioni cinesi hanno prontamente negato ogni addebito, dichiarandosi scioccate ed indignate dalle accuse formulate. Ma gli analisti ritengono l’università di Shangai dovrà essere controllata più da vicino in futuro. Nel frattempo un partner prestigioso come la Duke University si è detta preoccupata dalla difficile situazione.

Se è vero che la traccia che lega gli attacchi a Google ai laboratori della Jiao Tong potrebbe essere un diversivo degli hacker, è indubbio che diversi indizi fanno ritenere almeno plausibile l’imputazione a carico dei due istituti. La scuola di Shangai ha numerosi ed espliciti legami con gli apparati militari della Cina. Il rettore della scuola, tra gli altri, ha lavorato con l’Esercito popolare cinese su questioni tecnologiche. Un finanziamento di alta livello è stato elargito dal governo su progetto di tecnologica informatica. Inoltre, la scuola inoltre ha più volte ospitato le lezioni di hacker di fama internazionale. Nel 2007, secondo Scott J. Henderson, autore di un saggio sui pirati informatici cinesi, un hacker cinese con legami col Ministero della Sicurezza cinese, ha dato una conferenza all’università di Jiao Tong.

Xiao Quiang, un esperto di censura cinese afferma che Jiao Tong non studia solo la sicurezza sul Web ma anche come filtrare i contenuti che il governo ritiene dannosi. «La sicurezza informatica – dice Quiang – potrebbe suonare neutrale, ma in Cina questo include anche i contenuti, compresi i contenuti di cui il governo vuole sbarazzarsi».

Che, alla fine dell’inchiesta, risulti vero o meno che l’università di Jiao Tong ha lanciato per conto dell’esercito cinese una guerra strisciante all’impero americano è in fondo di secondaria importanza. Il semplice fatto che ciò sia ritenuto plausibile mostra che ormai anche Internet è diventato un terreno di scontro geopolitico. La guerra della rete, come la crisi di Google ha fatto vedere, è già cominciata.

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