Investigatore privato spiega: “Mi invidiano perché…”

Investigatore privato spiega: "Mi invidiano perché..." (foto Ansa)
Investigatore privato spiega: “Mi invidiano perché…” (foto Ansa)

ROMA – “Ogni uomo vorrebbe essere al mio posto, ne sono sicuro” dice, intervistato da diversi tabloid inglesi, John, un 60enne che svolge una delle professioni più particolari e più invidiate in Australia: investigatore privato, specializzato nel controllo dei bordelli. “Sono sicuro che tanti uomini vorrebbero fare come me per guadagnare un po’ di soldi”, ha detto l’uomo, che con l’impiego saltuario integra la pensione. “E’ una buona soluzione? Oh, non c’è dubbio”.

“I miei documenti verranno usati in tribunale, quindi il mio rapporto deve essere particolarmente dettagliato e accurato. Non è roba che si possa liquidare in un paio di minuti”, ha spiegato. In genere, gli ispettori si concentrano sui centri massaggi per verificare che la struttura non offra altri servizi: “Solo in 3 casi – ha spiegato – mi è capitato di andare in un posto del genere e di non ricevere una proposta durante il trattamento”. E quando la proposta arriva, bisogna accettare per certificare la violazione. “Preferiamo utilizzare dei single e ovviamente devono essere disposti all’attività sessuale. Non mi sorprende che qualcuno giudichi deplorevole la spesa di denaro pubblico per i servizi che forniamo, ma questa gente non si rende conto che contribuiamo, ad esempio, ad ostacolare i mercanti del sesso”, ha spiegato Lachlan Jarvis, direttore generale di una delle agenzie investigative presenti sul campo. “Non è il tipico lavoro dalle 9 alle 17 – ha detto ancora John – non ci sono limiti di orario e non c’è mai stata una situazione in cui io abbia dovuto temere per la mia sicurezza”.

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