ROMA – Ettore Gotti Tedeschi è stato interrogato martedì per quattro ore. L’ex presidente dello Ior (l’Istituto per le Opere Religiose, in altre parole la banca vaticana) è stato sentito a Roma dal procuratore capo Giuseppe Pignatone e dall’aggiunto Nello Rossi.
Gotti Tedeschi era stato sentito il 6 giugno scorso a Milano, sempre da Pignatone e Rossi, a poche ore dalla perquisizione della sua abitazione e del suo ufficio disposta dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Finmeccanica.
Bocche cucite al termine dell’interrogatorio da parte degli inquirenti: Gotti Tedeschi era accompagnato dall’avvocato Fabio Palazzi in quanto testimone indagato in procedimento connesso. L’ex numero uno della banca vaticana è, infatti, da tempo iscritto nel registro degli indagati a Roma per un’ipotesi di violazione delle norme antiriciclaggio.
Il memoriale da lui scritto su cui Gotti Tedeschi è stato sentito dai pm di Roma è un documento di 10 pagine scritte al computer a inizio di quest’anno per spiegare la sua attività allo Ior da quando era iniziata, nel 2009. Il memoriale inizia con ”caro monsignore” ed era diretto al segretario particolare del papa, monsignor Georg Gaenswein, perché lo facesse avere al Papa.
Il memoriale è accompagnato da una cinquantina di allegati, tra mail e appunti. Tra gli allegati ci sarebbero documenti diretti al segretario di Stato vaticano cardinal Tarcisio Bertone, al cardinal Attilio Nicora, presidente dell’Aif, autorità di vigilanza finanziaria vaticana, al direttore generale dello Ior Paolo Cipriani. In un appunto inviato a Bertone, Gotti Tedeschi parla anche dei contrasti determinatisi con Cipriani.