Nel 2012 nuova crisi petrolifera: l’Iran minaccia, la benzina aumenta?

Pubblicato il 31 Dicembre 2011 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA

TEHERAN – Il 2011 finisce e il 2012 comincia con una crisi petrolifera. L’Iran ha promesso che se la comunità internazionale le imporrà sanzioni petrolifere il prezzo dell’oro nero potrebbe schizzare oltre i 200 dollari al barile. Non uno scherzo: per noi comuni mortali significa che il prezzo della benzina balzerà ancora di più a prezzi inaccettabili. Figurarsi in Italia, dove paghiamo già il greggio più caro d’Europa…

A promettere un’innalzamento del prezzo del petrolio è stato il ministro Rostam Qasemi, al settimanale Aseman. ”Se verranno imposte sanzioni – ha sottolineato – il prezzo del barile aumenterà drasticamente e potrà arrivare oltre i 200 dollari”.

Intanto però l’agenzia semi ufficiale Mehr citando l’ambasciatore iraniano in Germania dice che l’Iran invierà all’alto rappresentante della politica estera Ue, Catherine Ashton, una lettera per la ripresa dei colloqui nucleari nell’ambito del ‘5+1′ (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna, più Germania).

Da parte sua l’Unione europea ha detto di essere pronta al dialogo con l’Iran sul nucleare, a patto che Teheran non ponga precondizioni: lo dice il portavoce della politica estera europea. In mattinata l’agenzia iraniana Mehr ha annunciato che l’Iran inviera’ una lettera all’Ue per riprendere i colloqui sul nucleare nell’ambito del “5+1”.

Proprio per far capire che non scherza, nelle prime ore della mattina una notizia ha fatto sapere che l’Iran ha eseguito il lancio di missili a lunga gittata nell’ambito di una esercitazione navale nel Golfo Persico. Un’esercitazione sì ma per alzare la posta in gioco. Come a dire: non ci sanzionate o noi vi alziamo il prezzo del petrolio e, vedete, se vogliamo riusciamo anche a imbarcarci in una guerra vera contro di voi. Insomma non un buon inizio per il 2012, che già parte con il piede sbalgiato, oltre ad essere un anno bisestile. E si sa, la saggezza popolare dice: “Anno bisesto, anno malesto”.

C’è un mistero però perché dopo un paio di ore è arrivata la smentita di Teheran. “Il lancio di missili a lunga gittata, previsto nell’ambito dell’annunciata esercitazione militare iraniana nel Golfo, e’ stato rinviato ai prossimi giorni”. Lo ha detto l’ammiraglio Mahmoud Mousavi, comandante della marina iraniana, smentendo notizie di stampa iraniana secondo le quali il lancio sarebbe gia’ stato eseguito. ”Il test con il lancio di missili sara’ effettuato nei prossimi giorni”, ha detto Mousavi all’emittente iraniana Press Tv in lingua inglese.

L’esercitazione era comunque stata annunciata venerdì dallo stesso ammiraglio Mahmoud Mousavi. Una operazione che ha subito destato preoccupazione anche alla luce delle nuove tensioni con l’Occidente, aumentate dopo l’ultimo rapporto di inizio novembre delle Nazioni Unite sul programma nucleare iraniano e che, nei giorni scorsi, si sono tradotte anche nelle minacce di Teheran di bloccare il traffico di petrolio nel Golfo di Hormuz.

Lo stesso Mousavi, giovedì, ha ulteriormente alimentato l’inquietudine: ”Il lancio dei missili costituisce la fase finale delle esercitazioni militari. Fase finale con la quale – ha spiegato – intendiamo preparare la marina militare ad uno scontro con il nemico in una situazioni di guerra”, ha detto.

E Washington ha espresso preoccupazione per i missili di Teheran, tra cui lo Shahab-3 missile strategico a raggio intermedio con una gittata fino a 1.000 km (625 miglia), il Ghadr-1 con una stima di 1.600 km e il Sajjil-2 (variante dello Shahab) con una gittata fino a 2.400 km. Missili cioe’ potenzialmente in grado di raggiungere sia Israele sia le basi americane nell’area del Medio Oriente.