TEHERAN – Nel giro di pochi mesi, l’Iran potrebbe lanciare attacchi informatici contro i paesi occidentali come ritorsione per il ritiro degli Usa dall’accordo sul nucleare firmato nel 2015. Il presidente Donald Trump [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui, Ladyblitz – Apps on Google Play] ha annunciato presto nuove e dure sanzioni contro l’Iran che, da parte sua, ha sostenuto che non vede alcuna ragione per non avvalersi delle proprie capacità, scrive il Daily Mail.
I più a rischio di attacco informatico sono banche e servizi finanziari, dipartimenti governativi, fornitori di infrastrutture cruciali e compagnie petrolifere ed energetiche. Probabilmente, la pianificazione era già in programma, secondo informazioni ricevute dalla società di sicurezza informatica Recorded Future.
Hanno riferito che un ex hacker appoggiato dall’Iran ha rivelato che oltre 50 agenti erano in gara per degli attacchi informatici diretti dal governo. “L’Iran probabilmente risponderà velocemente lanciando attacchi distruttivi contro le imprese americane, europee e rivali (come quelle dell’Arabia Saudita e di Israele)”, si legge nel report.
Levi Gundert, un esperto della Recorder Future Iran, ha detto che con gli attacchi il regime intenderebbe non solo vendicarsi ma scoraggiare anche altri Paesi a imporre delle sanzioni. “Hanno sviluppato questa abilità e non c’è motivo per non usarla”, ha osservato Gundert.
L’Iran effettua regolare spionaggio informatico contro obiettivi occidentali, ma da quando è stato firmato l’accordo sul nucleare, non ha lanciato alcun attacco.