TEHERAN, 29 OTT – Il vice governatore della Banca Centrale iraniana, Hamid Pour-Mohammadi, e fra le ultime persone arrestate finora per la frode finanziaria da 2,6 miliardi di dollari in cui sono coinvolte sette banche pubbliche e private. E' quanto riporta la stampa iraniana, dopo che il procuratore generale Gholam Hossein Mohseni-Ejei ha annunciato, senza fare i nomi, altri due arresti, che portano a circa 35 il totale delle persone fermate. Secondo il quotidiano Sharq, che a sua volta cita il sito Khabaronline, alcuni economisti ritengono che fosse proprio il vice-governatore a gestire la rete finanziaria iraniana, oltre che a giocare un ruolo nella politica economica del Paese.
Sempre secondo fonti di stampa, il principale indagato nella vicenda, l'imprenditore Amir Mansour Aria – ritenuto vicino al capo di gabinetto del presidente Ahmadinejad, Rahim Esfandiar Machai – avrebbe intanto cominciato a fare le prime ammissioni.
Negli ambienti conservatori ostili all'entourage di Ahmadinejad, questa vicenda giudiziaria e' stata occasione per attaccare lo stesso presidente, tanto che nelle scorse settimane era stata avviata e poi fermata una procedura per la sfiducia in Parlamento, mentre e' ancora in corso un analogo procedimento per il ministro dell'Economia Shamseddin Hosseini. Su altre questioni il Parlamento ha invece gia' chiesto conto al ministro per l'Energia Majid Namjou, per il quale martedi' prossimo e' previsto il voto di sfiducia in aula.