Iran: liberata Sakineh, il figlio e l’avvocato. Frattini: “Una bella giornata per i diritti umani. Ne diamo atto all’Iran”

Sakineh Ashtani

Sakineh Mohammadi-Ashtiani sarebbe stata liberata. Insieme a lei sarebbero stati rilasciati il figlio Sajad Qaderzadeh e l’avvocato, Javid Hutan Kian, arrestati lo scorso ottobre. E’ quanto riferiscono varie fonti del Comitato Internazionale contro la lapidazione.

Secondo quanto ha detto all’Ansa Taher Dyafarizd, membro della sezione italiana del Comitato antilapidazione e responsabile dell’organizzazione Neda Days, Sakineh ed il figlio Sajad ”sono a casa loro a Tabriz” nel nord ovest dell’Iran.

Lo scorso 19 novembre la Farnesina aveva accolto con ottimismo le dichiarazioni di Mohammad Javad Larijani, il capo del Consiglio dei diritti umani della Repubblica islamica iraniana, che aveva dettot al Wall Street Journal di essere al lavoro “assieme al sistema giudiziario per salvare la vita di Sakineh Ashtiani”.

”Sakineh Mohammadi-Ashtiani è stata liberata ieri, ma non sono ancora riuscita a parlare con lei”, ha detto all’ANSA Mina Ahadi, presidente del Comitato internazionale contro le esecuzioni, organizzazione che ha sede in Germania.

I familiari del marito di Sakineh, secondo l’accusa ucciso da lei, avevano perdonato la donna che per la legge islamica, è quanto necessario alla liberazione della prigioniera.

Le reazioni italiane. ”E’ una bella giornata per i diritti umani”, con queste parole il ministro degli Esteri Franco Frattini ha accolto la notizia della liberazione di Sakineh. ”Abbiamo appreso con gioia la notizia che il Comitato Internazionale contro la lapidazione ha dato e che stiamo verificando, per scrupolo, direttamente”, ha detto Frattini. ”La liberazione di Sakineh, cui le autorità iraniane sono giunte dopo i diversi appelli del governo italiano e della comunità internazionale, è una decisione – ha osservato ancora il ministro – che merita il forte plauso e la soddisfazione di tutti”.

”La notizia della liberazione di Sakineh non può che rendermi felice”. Francesco Totti si è sempre schierato al fianco della donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio, tanto da ricevere, assieme ai vertici della Roma, la condanna dell’agenzia di Stato iraniana. ”Giustizia e buon senso hanno prevalso, quando c’è un intento comune nessun risultato è precluso”.

”L’Iran ha mostrato quel gesto di comprensione e clemenza che auspicavamo e lo ha fatto nell’esercizio delle proprie prerogative di Stato sovrano”, ha continuato il titolare della Farnesina. ”Di questo diamo atto, consapevoli che le prospettive di dialogo anche sui diritti umani con l’Iran si possano riaprire con spirito di rinnovata fiducia reciproca”, ha concluso.

Le prime immagini. Quella che è apparsa nelle prime fotografie diffuse dai media iraniani è una donna molto diversa dall’immagine, sicuramente giovanile, che in questi mesi ha fatto il giro del mondo su poster e campagne online: nelle immagini di Sakineh diffuse dal network iraniano Press TV appare una donna più ‘rotondetta’ e sicuramente oltre i quaranta (ha infatti 43 anni).

Le immagini, che secondo la fonte iraniana (l’agenzia fotografica internazionale Epa scrive a chiare lettere che non c’è modo di verificare né identità della persona ritratta, né luogo né data di queste foto) sono state scattate a Tabriz (nordovest dell’Iran) tra il 4 e il 6 dicembre, mostrano la donna da sola e in compagnia del figlio. Secondo il comitato anti lapidazione, con sede a Francoforte, Sakineh sarebbe invece stata liberata ieri sera.

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