Iraq: bombe Usa. Francia e Gb pronte. Attacco dal cielo alla Jihad che sgozza

Iraq: bombe Usa. Francia e Gb pronte. Attacco dal cielo alla Jihad che sgozza
Gli FA18 usati dagli Stati Uniti per bombardare l’Iraq (foto Ansa)

BAGHDAD – L’America di Obama bombarda l’Iraq, Francia e Gran Bretagna sono pronte a supportarla. Forse è presto per parlare di terza guerra irachena, di certo sono partiti gli attacchi dal cielo ai jihadisti che cacciano (nel senso di caccia animale più che di cacciare di casa) i cristiani.

Prime bombe

A bombardare in Iraq sono i bombardieri americani FA18: i raid contro le postazioni dell‘Isis sono partiti alle 6,45 del mattino ora di Washington (le 12,45 in Italia): lo ha reso noto il portavoce del Pentagono, John Kirby, spiegando come i due bombardieri FA 18 hanno sganciato due bombe da 500 pound l’una (oltre 226 chilogrammi).

Il portavoce del Pentagono ha quindi spiegato come i bombardamenti dei caccia americani hanno avuto come obiettivo le postazioni dell’artiglieria dell’esercito dell’Isis contro le forze curde che stanno difendendo Erbil. Un’area – ha aggiunto – vicino alla quale si trova del personale americano:

“Gli Stati Uniti continueranno ad agire contro i militanti dell’Isis ogni volta che il personale e gli impianti americani saranno minacciati”

Francia tende la mano

Anche Hollande si schiera subito con Obama: la Francia è “pronta a prendere parte” alla lotta in difesa dei civili perseguitati dai jihadisti dello Stato islamico. E’ quanto riferisce oggi l’Eliseo, aggiungendo che il presidente francese Francois Hollande “accoglie con favore la decisione importante” di Barack Obama di “autorizzare raid aerei”

Il presidente Hollande, che precisa che la Francia “è pronta a fare la sua parte”, lancia anche un appello all’Unione europea “a svolgere rapidamente un ruolo attivo in questo sforzo comune e a mettere a disposizione tutti i mezzi di assistenza possibile in risposta a questa situazione catastrofica”.

Gran Bretagna: anche aiuti umanitari

Oltre a schierarsi a fianco dell’alleato americano, gli inglesi si preoccupano anche del versante umanitario: il governo britannico ha annunciato lo stanziamento di 8 milioni di sterline (10 milioni di euro) per un pacchetto di emergenza volto all’assistenza degli sfollati in fuga dall’Isis nel nord e nel centro dell’Iraq.

I fondi comprendono due milioni di sterline (2,5 milioni di euro) in aiuti di emergenza compresi quelli che saranno paracadutati da aerei della Raf sulle comunita’ assediate nella zona dei monti Sinjar.

Stop voli commerciali

La Federal Aviation Administration blocca tutti i voli commerciali americani sopra l’Iraq. Lo comunicala stessa Faa, citando una situazione ”potenzialmente” pericolosa.

Pattugliamenti turchi

 

Dalla Turchia giunge voce che caccia turchi sorvolano da ieri sera il nord dell’Iraq e sorvegliano i movimenti dei miliziani dell’Isis che hanno attaccato diversi centri urbani vicino alla regione autonoma curda e provocato la fuga di decine di migliaia di civili.

Le forze armate turche non hanno confermato l’informazione. Secondo Sabah, otto F16 della base aerea di Diyarbakir, la ‘capitale’ del Kurdistan turco, sono stati inviati in missione di monitorggio in Iraq dopo due riunioni di crisi sui rischi che comporta per la Turchia l’offensiva dell’Isis (Stato Islamico) lungo le sue frontiere meridionali. Alle due riunioni, la prima presieduta dal ministro degli esteri Ahmet Davutoglu, la seconda dal premier Recep Tayyip Erdogan, hanno partecipato i vertici militari e dei servizi segreti turchi.

Secondo alcuni media turchi il governo di Ankara avrebbe deciso di aiutare le autorità della regione autonoma curda d’Iraq contro l’offensiva dei miliziani jihadisti, accusati di atrocità in Siria e in Iraq. Le autorità di Ankara avrebbero inoltre discusso secondo Taraf di una possibile richiesta Usa di potere usare basi militari in Turchia per eventuali raid contro i miliziani dell’Isis.

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