IRAQ, MOSUL – Le donne della minoranza Yazidi e cristiane, rapite nei giorni scorsi dai miliziani dell’Isis nel Kurdistan iracheno sono ‘in vendita’ al mercato di Mosul dopo essere state ‘smistate’ nel campo di prigionia di Sinjar, città Yazidi che nel frattempo è stata conquistata”.
Lo rende noto Souad Sbai, giornalista e scrittrice di origine marocchina ed ex deputata del Pdl, citando un comunicato della Mezzaluna Rossa.
La scrittrice denuncia che “Le foto che ritraggono le donne rapite velate integralmente, incatenate e minacciate da integralisti armati di spada” diffuse sul web, “dovrebbero far riflettere il mondo intero su quale catastrofe è in corso nel quadrante mediorientale”.
“Ma attorno alla loro triste sorte vedo – osserva Souad Sbai – solo un silenzio vergognoso da parte dei paladini dei diritti umani che spesso, anche con le bombe, hanno tentato di insegnarci cosa fosse la democrazia, creando solo disastri geopolitici e catastrofi umanitarie di cui oggi paghiamo le conseguenze”.
I commenti sono chiusi.