Iraq, i militari italiani a Erbil rifugiati in bunker dopo l'attacco missilistico dell'Iran Iraq, i militari italiani a Erbil rifugiati in bunker dopo l'attacco missilistico dell'Iran

Iraq, i militari italiani a Erbil rifugiati in bunker dopo l’attacco missilistico dell’Iran

Iraq, i militari italiani a Erbil rifugiati in bunker dopo l'attacco missilistico dell'Iran
I pasdaran lanciano missili (foto Ansa)

ROMA – Sarebbero tutti illesi e rifugiati in appositi bunker i militari del contingente italiano ad Erbil. Ne dà notizia l’agenzia Ansa, dopo che l’Iran ha lanciato l’operazione Soleimani Martire, sferrando un attacco missilistico in Iraq contro due basi che ospitano truppe americane e della coalizione, tra cui anche militari italiani.

Il personale del contingente italiano si è ritirato in un’area di sicurezza. Non è ancora chiara la dinamica: alcune fonti parlano di una forte esplosione avvertita in città, altri di due colpi nella zona dell’aeroporto, a ridosso del quale è insediato il contingente italiano che fa parte della coalizione anti Daesh a guida Usa.

Ad Erbil si trova una parte consistente dei circa mille militari italiani attualmente presenti in varie località dell’Iraq. In particolare, dal 2015 è attiva la Task force Land composta da militari dell’Esercito che hanno compiti di addestramento dei peshmerga, le forze di sicurezza curde. I militari italiani presenti ad Erbil sarebbero al momento circa 400, di cui 120 istruttori. Nessuno, viene ribadito, avrebbe subito conseguenze dopo l’attacco di martedì sera.

La Task force land è inquadrata nel Kurdistan Training Coordination Center (KTCC), il cui comando è attribuito alternativamente per un semestre all’Italia e alla Germania: ad esso contribuiscono nove nazioni, con propri addestratori (Italia, Germania, Olanda, Finlandia, Svezia, Gran Bretagna, Ungheria, Slovenia e Turchia). Gli istruttori militari italiani addestrano i peshmerga in varie discipline: dalla formazione basica di fanteria all’uso dei mortai e dell’artiglieria, dal primo soccorso alla bonifica degli ordigni improvvisati.

Fonte: Ansa

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