Isis, Abu Bakr al Baghdadi ferito gravemente in un raid Usa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Aprile 2015 - 17:50 OLTRE 6 MESI FA
Isis, Abu Bakr al Baghdadi ferito gravemente in un raid Usa

Abu Bakr al Baghdadi (Foto Lapresse)

LONDRA – Abu Bakr al Baghdadi, il leader del sedicente Stato Islamico, è rimasto gravemente ferito in un raid aereo della coalizione internazionale a guida americana lo scorso 18 aprile in Iraq. La notizia è stata data in esclusiva dal quotidiano britannico Guardian, che cita fonti irachene con contatti con il gruppo terroristico. La stessa fonte precisa peraltro che il “califfo si sta ora lentamente riprendendo” anche se non ha riguadagnato il controllo dell’organizzazione a livello operativo quotidiano.

Un diplomatico occidentale e un funzionario iracheno hanno confermato al giornale britannico che il 18 marzo in effetti un raid ha preso di mira un convoglio sospetto di tre veicoli nella zona di al’ Baaji, nel distretto iracheno di Ninive, vicino al confine con la Siria.  Il Pentagono, però, frena: conferma il raid aereo nella zona, ma sostiene che non era contro alcun ‘obiettivo di alto valore. Già due precedenti informazioni sul possibile ferimento di Baghdadi si erano poi rivelate infondate nel novembre e nel dicembre scorsi.

Abu Bakr al Baghdadi è stato definito dalla rivista Time “l’uomo più pericoloso al mondo”. Sulla sua testa gli Stati Uniti hanno messo una taglia da 10 milioni di dollari. Nessuno, però, sembra sapere dove si trovi. Poche sono anche le informazioni che lo riguardano. Si sa che è nato in una famiglia sunnita nel 1971 in Iraq, a Samarra, città simbolo dello sciismo. La sua attività anti-americana è iniziata nel 2003. Dal 2005 al 2009 al Baghdadi finì nelle mani dei soldati americani e venne chiuso quattro anni in una prigione a Baghdad.

Quando il 18 aprile del 2010 l’allora capo dello Stato islamico dell’Iraq, Abu Omar al Baghdadi, viene ucciso, i vertici della piattaforma nominano responsabile del gruppo Abu Bakr, da poco tornato in libertà. Un mese dopo, il 16 maggio, è proprio il nuovo leader ad annunciare la sua alleanza con al Qaeda, guidata da Ayman al Zawahiri. Da allora Baghdadi comincia di fatto a sfidare l’autorità del medico egiziano, successore di Bin Laden (ucciso nel 2011) e rintanato sulle montagne tra Pakistan e Afghanistan.