Isis. L’ombra del terrorismo islamico torna a minacciare l’Australia

Poliziotti a Melbourne
Poliziotti a Melbourne

AUSTRALIA, SYDNEY – L’ombra del terrorismo torna a minacciare l’Australia: la polizia ha arrestato cinque ragazzi a Melbourne che progettavano un attentato in stile Isis contro le forze dell’ordine, durante la giornata del veterano, il 25 aprile. Un incubo scampato, questa volta, ma che ha riportato la memoria al 15 dicembre scorso, con il sequestro di ostaggi in una cioccolateria di Sydney da parte di un fanatico iraniano che inneggiava allo Stato islamico.

I nuovi arresti sono stati eseguiti sabato mattina in quella che è stata definita dalla polizia la più grossa operazione di anti-terrorismo in Australia. I sospetti hanno tutti tra i 18 ed i 19 anni. Uno di loro è già comparso davanti ai giudici con l’accusa di progettare un attentato terroristico traendo ispirazione dall’Isis, forse con delle armi da taglio.

I cinque sono stati associati al 18enne Nadun Haider, ucciso dalla polizia a settembre dopo aver accoltellato degli agenti a Melbourne, brandendo una bandiera del e Califfato. L’attacco del giovane commando avrebbe dovuto prendere di mira una cerimonia dell’Anzac Day (Australia and New Zealand Army Corps Day) a Melbourne, il prossimo 25 aprile, per il centenario della prima guerra mondiale. L’obiettivo doveva essere la polizia, ha reso noto il premier Tony Abbott, che ha parlato di un gruppo “con il culto della morte del Daesh”.

L’ Isis – secondo le autorità di Canberra – al momento può contare su un centinaio di australiani che combattono con i jihadisti in Medio Oriente, con una rete altrettanto numerosa in patria che li sostiene attraverso finanziamenti e reclutamento. Decine di donne, inoltre, sono partite per la Siria e l’Iraq per sposare dei terroristi, e anche diversi minori sono stati portati dai genitori nella zone del conflitto.

A settembre il premier Abbott ha innalzato il livello di allerta terrorismo ed un maxi blitz nei sobborghi di Sidney e Brisbane ha portato all’arresto di numerose persone e smantellato un complotto dell’Isis che prevedeva una “decapitazione dimostrativa” su una pubblica piazza. A dicembre, poi, l’incubo del sequestro di 18 ostaggi al caffè nel centro di Sydney, durato 16 ore e finito tragicamente con un’incursione di forze speciali e l’uccisione di due degli ostaggi e del sequestratore, un iraniano di confessione sunnita.

Di recente, il governo ha annunciato una stretta alle leggi sulla cittadinanza e le autorità hanno sospeso i passaporti di tutti coloro che sono sospettati di attività terroristiche.

Gestione cookie