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Isis: “Uccideremo prete venerdì santo”, minaccia sul web

di Elisa D'Alto |25 Marzo 2016 18:30

Isis: “Uccideremo prete venerdì santo”, minaccia sul web

SANAA – “Uccideremo padre Thomas venerdì santo”. E’ questo il tragico messaggio di minaccia che si legge in rete su alcuni account vicini all’Isis. Il riferimento è a padre Thomas Uzhunnalil, un sacerdote cattolico originario dell’India che però si trovava nella missione di Aden, in Yemen, quando dei miliziani hanno fatto irruzione facendo una mattanza. Era il 4 marzo scorso: i 4 miliziani uccisero in tutto 16 persone, incluse 4 suore. L’unica sopravvissuta è riuscita a farla franca perché si è nascosta dietro una porta. E’ stata lei a dire che quegli uomini facevano parte dell’Isis.

Quel giorno padre Thomas venne rapito e da allora non ci sono notizie. Ma quello che si legge sui siti vicini all’Isis fa raggelare il sangue: il povero prete sarebbe stato torturato e la sua esecuzione sarebbe in programma per venerdì, proprio nel giorno santo dei cristiani che ricorda la crocifissione di Gesù Cristo.

L’esercito siriano si riprende Palmira. O forse no, la “Sposa del deserto”, come veniva chiamata, è ancora nelle mani dell’Isis. Sono contrastanti le notizie riguardo a questa bellissima cittadina di epoca greco-romana. L’agenzia di stampa russa Ria Novosti, che ha un inviato sul posto, sostiene che Palmira sia stata liberata dall’esercito siriano grazie all’aiuto dei raid russi. La stessa versione è data dall’Osservatorio siriano dei diritti umani: “Le forze del regime sono entrate nel quartiere Hayy al Gharf nella zona sudovest di Palmira. Stanno avanzando molto lentamente a causa delle mine collocate dall’Isis”, ha spiegato il direttore dell’ong, Rami Abdel Rahman. Ma gli jihadisti dell’Isis hanno diffuso online un video in cui mostrano di essere ancora presenti a Palmira. A dirlo è la direttrice del gruppo di monitoraggio dei siti jihadisti ‘Site’, Rita Katz, su Twitter. Nelle immagini pubblicate su Twitter si vedono istantanee di Palmira con le strade semideserte, qualche auto in giro e la bandiera nera del Califfato ancor presente in città. Anche l’agenzia governativa siriana Sana smentisce che l’esercito di Bashar al Assad si sia ripreso la perla d’Oriente. Allo stesso tempo la tv di Stato siriana ha mostrato un tricolore siriano issato su un palazzo , dicendo che è situato nel “centro della città”, mentre attivisti locali membri del coordinamento di Palmira hanno detto che le immagini provengono da un palazzo fuori città, “distante sei chilometri dal centro”.

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