ROMA – Venerdì dopo la preghiera davanti alla moschea di al-Jafali di Gedda e alla folla accorsa per l’occasione sono state inferte le prime cinquanta frustate contro Raif Badawi, colpevole per le autorità saudite, di aver offeso l’Islam attraverso il suo blog: Liberali dell’Arabia Saudita. E quelle di venerdì sono solo le prime cinquanta frustate di un totale di mille a cui è stato condannato il blogger liberale saudita. Frustate che puntualmente verranno inferte ogni venerdì, per altre 19 settimane, ogni volta dopo la preghiera e ogni volta davanti alla folla dei fedeli. E l’Arabia Saudita è tra i pochi paesi islamici ad aver condannato la strage nella redazione del settimane satirico Charlie Hebdo a Parigi.
Arrestato nel 2012 Raif Badawi l’anno dopo fu condannato a sette anni di carcere e 600 frustate. Una sentenza troppo mite evidentemente visto che solo un anno dopo le frustate (pubbliche e davanti la moschea) sono diventate 1000 e gli anni di carcere 10. Come se non bastasse a Raif Badawi sarà vietato lasciare l’Arabia Saudita per i prossimi 10 anni e svolgere qualsiasi tipo di attività nel campo dei media e quindi di comunicare con il resto del mondo.