ANKARA – In relazione all’attentato a Istanbul, nel cuore della zona turistica e che ha visto la morte di 10 stranieri di cui 8 tedeschi e 15 feriti, la polizia turca ha arrestato tre russi nella provincia di Antalya. Sono sospettati di legami con l’Isis.
La notizia, diffusa dall’agenzia di stato Anadolu, è stata confermata anche dal consolato russo, secondo il quale “i motivi della detenzione devono essere ancora chiariti”. Le prime informazioni riferiscono che i tre russi avrebbero fornito supporto logistico per la preparazione dell’attentato in cui è rimasto ucciso un kamikaze.
Giornale pro-Erdogan, anche Putin tra i mandanti. “L’autore è chiaro”. Con questo titolo in prima pagina, accanto alla foto del presidente russo Vladimir Putin con il fotomontaggio di una mano insanguinata, il quotidiano filo-governativo turco Star lancia un’ipotesi shock su un possibile ruolo di Mosca nell’attentato kamikaze di ieri nel centro di Istanbul.
Il giornale, noto per le sue posizioni oltranziste e la vicinanza ai circoli dell’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, affianca a Putin i leader di Siria e Iran come altri possibili mandanti della strage. Turchia e Russia sono sempre ai ferri corti dall’abbattimento del jet di Mosca al confine con la Siria il 24 novembre scorso.
Intelligence turca aveva lanciato 2 allarmi in un mese. Nell’ultimo mese l’intelligence turca aveva lanciato due diversi allarmi a tutte le forze di sicurezza del Paese su possibili attacchi dell’Isis su vasta scala a turisti e stranieri. Lo riportano stamani i media locali, indicando che gli avvisi – datati 17 dicembre e quattro gennaio – allertavano sull’intenzione di diversi jihadisti entrati dalla Siria di condurre attacchi contro obiettivi turistici e contro le rappresentanze diplomatiche in Turchia dei Paesi Nato coinvolti nella guerra al Califfato.