Italiani bloccati in Brasile: "Qui sembra che del coronavirus non importi a nessuno" Italiani bloccati in Brasile: "Qui sembra che del coronavirus non importi a nessuno"

Italiani bloccati in Brasile: “Qui sembra che del coronavirus non importi a nessuno”

ROMA – Coronavirus in Brasile, la testimonianza di due italiani bloccati a Salvador De Bahia: “La situazione è drammatica, ma sembra che non importi a nessuno”-

Sascha Marozzi, ed Elia Faro, italiani bloccati a Salvador de Bahia hanno raccontato la loro esperienza ai microfoni di Radio Cusano.
 
“La situazione in Brasile è molto drammatica, noi cerchiamo di sdrammatizzare mantenendo il sorriso ma qui giorno per giorno la situazione si aggrava perché il Brasile ha una Sanità devastante.

Noi andiamo andiamo a fare la spesa nel mercato e troviamo persone buttate per strada, chi tossisce da un lato, chi starnutisce dall’altro e non c’è nessuno che ti dice cosa succede. Non importa niente a nessuno.

Qui siamo in una pandemia molto più grave di quanto era in Italia durante il boom. Non voglio attaccare Bolsonaro ma continua a dire che è una semplice influenza.

Noi abbiamo dedotto che è quasi un fatto di comodo perché di gente ne muore tanta”.

“Qua la gente continua a giocare a calcio per strada, fanno anche dei turni per giocare a calcio”.

“Noi usciamo con le mascherine ed a volte facciamo delle prove davanti alla polizia, se le togliamo ci guardano ma non dicono nulla.

Nel nostro condominio che è molto grande, due giorni fa, abbiamo visto uscire una bara, ci siamo un attimo impauriti , abbiamo chiesto al portiere cosa stesse succedendo e mi ha risposto “No niente, solo una signora anziana che stava male già da una settimana”.

Loro nascondono questa cosa. Il coronavirus l’hanno visto come una “gripe” ovvero una semplice influenza, tanto che la domenica passano carri e macchine pro Bolsonaro, che dicono che non è niente.

Ma loro si tutelano: stanno a casa, hanno le mascherine e lasciano le persone  per strada come se facesse comodo dare una ripulita a livello umano.

Il governo da 600 real (che sono 100 euro circa) per quattro mesi, per la povera gente, per chi ha un reddito basso o non ha un lavoro.

Ma 100 euro in quattro mesi anche in Brasile sono pochi. Tenete presente che in un supermercato qui un litro di latte costa 1,50 euro quindi parliamo di costi alti e le persone che sono fuori e non hanno niente da mangiare a noi ci aggrediscono, ad Elia per due volte lo hanno aggredito con un coltello.

Non essendoci più un turista, non essendoci più un europeo, qui a Salvador de Bahia noi siamo in un quartiere che si chiama Barra che è uno dei posti migliori, più ripuliti perché se ci spostiamo al centro è un disastro.

Abbiamo un ospedale spagnolo proprio per gestire i malati di covid, ed è in una situazione pietosa. Pieno, pieno di gente sia fuori che dentro”.

“C’è stato un aumento esponenziale della criminalità. C’è la gente che ti aspetta all’uscita del supermercato. Noi prendiamo sempre qualcosa in più, come un pacco di biscotti, da regalare. Ti assaltano.

Non sono aggressioni vere e proprie, sono solo persone che hanno bisogno di mangiare.

Prima era una città piena di turisti questa, e trovavi sempre qualcuno che ti regalava dei soldi o qualcosa da mangiare, ora turisti non ce ne sono più. Siamo rimasti solo noi italiani. Francia, Germania, Svizzera, hanno rimpatriato tutti. Siamo rimasti solo noi”. (Fonte Radio Cusano).

Gestione cookie