Altro che amico del principe Andrea: Jeffrey Epstein lo aveva definito “un idiota” ma sfruttava lo status del duca di York per concludere affari. E’ quanto scrive Tina Brown nel libro “The Palace Papers” in uscita il 26 aprile, sul finanziere morto suicida in carcere nell’agosto 2019 detenuto con l’accusa di abusi sessuali, sfruttamento della prostituzione e traffico di minori. Tina Brown, direttrice di Vanity Fair negli anni ’90 e passata alla redazione del Daily Beast fino al 2013, nel libro rivela che l’obbiettivo di Epstein era quello di farsi introdurre dal principe a personaggi loschi e poter concludere accordi finanziari.
Il Daily Mail ha pubblicato un estratto del libro in cui Brown ricorda come Epstein ritenesse che un “senior royal, pur con un’immagine non esemplare, all’estero è sempre una potente calamita”. Aggiungendo che Andrea era “utile”. Brown sostiene che in cambio, Epstein ha fatto sentire il duca di York “sessualmente attraente”.
Epstein e il rapporto con il principe Andrea
Epstein, scrive la giornalista, sapeva quali tasti toccare per accalappiare il principe Andrea, che si sentiva ferito per il ruolo secondario rispetto al fratello Carlo e faceva affidamento sulla madre per finanziare il suo stile di vita. L’autrice afferma che Epstein ha fatto sentire importante Andrea grazie a “gli affari, le ragazze, l’aereo, lo scintillante mondo di New York, dove non era considerato come un adulto ancora dipendente dalla madre”. Brown ha descritto Andrea come un adolescente ossessionato dal sesso. Ha affermato che una fonte le ha riferito che il Duca di York ha disgustato la moglie dell’ambasciatore degli Usa nel Regno Unito Walter Annenberg. Quando nel 1993 ha trascorso due giorni a guardare porno via cavo mentre visitava la loro tenuta californiana