John Grisham: “Chi visita siti pedofili non deve andare in galera”. Poi ritratta

John Grisham: "Chi visita siti pedofili non deve andare in galera". Poi ritratta
John Grisham: “Chi visita siti pedofili non deve andare in galera”. Poi ritratta

ROMA – John Grisham: “Chi visita siti pedofili non deve andare in galera”. Poi ritratta. Il ‘re’ del legal thriller sconvolge tutti con una intervista al Daily Telegraph. John Grisham, non nuovo a frasi controverse, ha dichiarato che negli Stati Uniti troppe persone finiscono in carcere ingiustamente solo perché guardano qualche video pedopornografico. Poi in serata, travolto dalle polemiche, si scusa “con tutti”. Perché le sue parole, a dir poco controverse, hanno scatenato una bufera nel Regno Unito, con l’autore accusato di essere un “irresponsabile” e di diffondere un “messaggio pericoloso”.

Nell’intervista al quotidiano britannico Grisham affermava che i giudici americani “sono impazziti” negli ultimi 30 anni, mandando in prigione troppe persone: dai criminali con il ‘colletto bianco’ come la manager Martha Stewart, agli adolescenti neri accusati di reati minori legati alla droga, nonché coloro che hanno visto pedopornografia online.

“Adesso ci sono carceri piene di uomini della mia età – ha detto lo scrittore durante l’intervista esclusiva per promuovere il suo ultimo romanzo, Gray Mountain, che uscirà la settimana prossima -. Uomini bianchi di 60 anni in prigione che non hanno mai fatto male a nessuno e che non toccherebbero mai un bambino”. La giustizia, ha sottolineato, non fa distinzione tra i veri pedofili e coloro che, accidentalmente o meno, scaricano dalla rete contenuti pedopornografici.

“Non ho nessuna compassione per i veri pedofili”, ha sottolineato Grisham, “Dio ti prego rinchiudi questa gente. Ma molte di queste persone non si meritano dure sentenze in prigione e questo è ciò che ricevono”.    Frasi che hanno scatenato la reazione di alcune associazioni britanniche. “I commenti di Grisham mandano un messaggio pericoloso secondo cui il ‘solo guardare’ le immagini non fa alcun male”, ha detto Jon Brown, dell’associazione di volontariato per la protezione dei minori Nspcc.

“In realtà, ogni immagine riguarda un bambino vero che ha sofferto e ogni volta che queste immagini sono cliccate o scaricate si crea una domanda che non fa che provocare altri abusi sui minori”, ha aggiunto. Più dure le parole di Bharti Patel, del gruppo Ecpat Uk, che ha definito lo scrittore “irresponsabile” per quanto affermato. Così Grisham, che già aveva lasciato il segno in passato per le sue dichiarazioni – nel 2013 aveva detto che “siamo tutti razzisti a livelli differenti, preferiamo la nostra razza e siamo pronti a condannare gli altri” – in serata ha ritenuto di dovere delle scuse: “Chiunque faccia del male ad un bambino per profitto o per piacere, o chi partecipi in qualsiasi forma ad attività pedopornografiche – online o altro – deve essere punito applicando a pieno la legge”, scrive Grisham sul suo sito web.

“I miei commenti non intendevano in alcun modo esprimere compassione verso chi è condannato per crimini sessuali”. “Me ne rammarico e mi scuso con tutti”.

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