L’uomo ha raccontato al giudice di aver risposto a un annuncio su un giornale di una coppia lesbica che cercava un donatore di sperma. Ha inviato il suo sperma e poi non ha avuto altre notizie. Le due donne hanno provveduto a un’inseminazione “casalinga” e nel dicembre 2009 è nata una bambina.
La coppia si è in seguito separata e la mamma della piccola, disoccupata, ha fatto domanda per l’assegno di disoccupazione. A quel punto sono entrati in scena i servizi sociali che hanno bussato alla porta di William Marotta. La fecondazione eterologa è consentita nel Kansas ma a patto che sia praticata da un medico e con procedure legali. Nel caso di Marotta invece è stato uno scambio tra privati e quindi la legge riconosce l’uomo come il padre a tutti gli effetti della bambina. Morale: dovrà versarle un assegno di mantenimento.