Kennedy affascinato da Hitler. Sul diario scriveva: “E’ leggenda”

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Marzo 2017 - 06:56 OLTRE 6 MESI FA

Possedeva l’essenza di cui sono fatte le leggende”, così John F. Kennedy parlava di Hitler nel suo diario segreto, in cui emerge che durante la visita in Germania, nel 1945, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il futuro presidente Usa rimase in qualche modo affascinato dalla figura del dittatore nazista.

Kennedy, all’epoca aveva 28 anni, nel tour in Germania mentre era corrispondente di guerra per il giornale Hearst, si recò nella casa bavarese di Hitler, devastata dalle bombe, e al rifugio di montagna Nido dell’Aquila, situato nell’Obersalzberg delle Alpi bavaresi di Berchtesgaden a una ventina di chilometri dalla città austriaca di Salisburgo.

Alcuni stralci del diario, pubblicati da People Magazine, fanno luce su ciò che pensò del Fuhrer il futuro presidente Usa. “Nel giro di pochi anni, Hitler emergerà dalla odio che ora lo circonda e si trasformerà in una delle figure più significative mai esistite”, ha scritto Kennedy.”Aveva un’ambizione smisurata per il suo paese al punto da diventare una minaccia per la pace del mondo ma su di lui aleggiava un mistero, sul modo di vivere, sulla morte, che vivrà e crescerà anche dopo di lui”.

“Possedeva l’essenza di cui sono fatte le leggende”, annota JFK. I brani sono stati rivelati ora, dopo che il proprietario del diario, Deirdre Henderson, ha deciso di venderlo a un’asta a Boston. A Henderson, assistente di ricerca di JFK quando era un senatore del Massachusetts, il diario è stato donato dal suo ex capo, sette anni dopo essere stato scritto, perché voleva che sapesse cosa pensava del mondo e delle relazioni internazionali.

Henderson ha difeso JFK, spiegando che le parole su Hitler non sostenevano necessariamente i crimini di cui fu responsabile. “Quando JFK scriveva che Hitler “Possedeva l’essenza di cui sono fatte le leggende”, parlava del mistero che lo circondava, non della malvagità mostrata al mondo e in nessuna parte del diario, o in altri suoi scritti, vi è alcuna indicazione di simpatia per i crimini nazisti o la loro causa”.

“JFK iniziò a leggere le memorie di Churchill sulla prima guerra mondiale, quando aveva 12 anni. Hitler era mosso dall’ambizione ed era molto pericoloso. Durante la guerra, i giovani lo avevano combattuto: JFK era in servizio nella marina militare, nel sud del Pacifico, ma ha capito Hitler”. “Ed è il mistero che circonda Hitler: perché ha fatto ciò che ha fatto? Nessuno lo saprà mai”.

“JFK lo stava analizzando ma dicendo che Hitler era una leggenda, e lo era, non voleva dire che era una leggenda positiva. Non può essere letto come ammirazione nei suoi confronti”.
Il diario sarà venduto all’asta il prossimo 26 aprile, nel 100° anniversario della nascita di Kennedy.