Kirghizi contro Uzbeki: è uno scontro di classe, non etnico

kirghizistanKirghizi contro Uzbeki lottano nel sud del Kirghizistan da almeno un mese. Osh, Jalalabad e altre città sono in preda alla guerriglia urbana: “scontri interetnici”, così li ha definiti subito la stampa e la politica. Invece gli esperti dicono che dietro quelle violenze brutali ci siano un conflitto di classe, sulla scia della rivolta del 7 aprile scorso, in cui governo del Paese ex sovietico si dimetteva e il presidente Kurmanbek Bakiev scappava via dal Kirghizistan.

Kirghizi contro Uzbeki dunque, nomadi contro agricoltori: il problema è economico e non sociale. I primi orgogliosi delle loro origini e del loro presidente Bakiev, salito al potere dopo la cosiddetta rivoluzione dei tulipani del 2005, e non tollerano le spinte degli Uzbeki meridionali, una minoranza che conta meno di un milione di persone, che sostengono il governo ad interim guidato dalla leader dell’opposizione Roza Otunbaieva.

«Non credo proprio alle storie sulle tensioni etniche», ha spiegato Alex A. Cooley, professore al Columbia University’s Harriman Institute, al New York Times. Le differenze tra kirghizi e uzbeki non sono così grandi, aggiunge, perché entrambe le comunità sono di religione musulmana e parlano lingue di ceppo turco reciprocamente comprensibili.

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