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Kirghizistan. La rivolta che rovesciato il potere ha fatto 79 vittime

di admin |10 Aprile 2010 9:59

E’ di 79 morti il bilancio ufficiale dei disordini in Kirghizistan, dove l’opposizione ha preso il controllo delle istituzioni. Secondo il ministro provvisorio della Sanità, Damira Niazalieva, la morte durante la notte di tre persone ha portato a 79 il numero complessivo delle vittime, sette delle quali non hanno ancora un nome.

A guidare il governo dopo la deposizione del presidente Kurmanbek Bakiyev, è l’ex ministro degli Esteri, Roza Otunbayeva. Due giorni fa la rivolta popolare che ha portato al potere l’opposizione e costretto alla fuga il presidente Kurmanbek Bakiev, costretto a fuggire dalla capitale e a rifugiarsi a Jalalabad, nel sud del Paese, le tensioni etniche montano con il rischio di una spaccatura in due del Paese e dell’inizio di una guerra civile.

Nella giornata di lutto nazionale per le vittime negli scontri con le forze di sicurezza (76 secondo le cifre ufficiali), Bakiyev, dal suo rifugio al Sud del Paese haribadito di non avere alcuna intenzione di dimettersi. “Non ho in programma di lasciare il Paese e non abbandonerò la presidenza”, ha detto. “Sono pronto a sedermi al tavolo con l’opposizione – ha anche detto il leader raggiunto da Afp – il mio obiettivo principale è impedire che si scateni una guerra civile”.

La Russia come grande manovratore della rivolta in Kirghizistan è un’ipotesi da molti ventilata ma smentita dall’opposizione il cui nuovo governo ha già avuto il benestare di Mosca. Intanto la leader dell’opposizione, autoproclamatasi capo dello Stato, Roza Otunbayeva, ottenuta la ‘benedizione’ del premier russo, Vladimir Putin, ha continuato a chiedere le formali dimissioni di Bakiyev. “Non intendo negoziare con lui”, ha risposto la Otunbayeva. Promettendo pero’ all’ex leader un salvacondotto in cambio del suo ritiro ufficiale dalla scena politica. L’opposizione vorrebbe soprattutto che Bakiyev fosse processato per crimini di guerra.

“Non lo dimenticheremo, questa è la nostra rivoluzione”, ha detto Fatima Imanaliyeva, che ha perso due amici, uccisi dalle forze di sicurezza durante le proteste. La Otunbayeva ha abnche accusato Bakiyev di aver ‘vuotato’ le casse di Stato prima di fuggire, e ha ‘congelato’ il sistema bancario nazionale. Mentre monta la tensione e si paventa la guerra etnica sono arrivati in Kirghizistan i rappresentanti dell’Ocse, dell’Onu e dell’Ue . “L’intento della visita – ha spiegato l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton in una dichiarazione – è di verificare la situazione dopo i recenti disordini, perché l’Unione europea, in collaborazione con i suoi partner internazionali, possa aiutare a trovare una soluzione pacifica e negoziale alla crisi del paese”.

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