La Russia pronta a reintrodurre la pena di morte: ora è sospesa ma non abolita

La Corte costituzionale russa sta valutando il ripristino della pena di morte già da gennaio 2010. In Russia la pena di morte è attualmente sospesa, ma non è mai stata abolita. La notizia ha provocato un’accesa discussione tra i difensori dei diritti umani, avvocati e giuristi.

Mosca per aderire al Consiglio d’Europa ha firmato la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, ma il protocollo numero 6, relativo all’abolizione della pena di morte, non è stato ratificato.

L’ultima esecuzione capitale in Russia avvenne nel settembre 1996 a Mosca. Dopo di che il presidente Boris Eltsin firmò un decreto per la riduzione graduale della pena di morte. Successivamente la Corte Costituzionale il 2 febbraio 1999 introdusse la moratoria, tuttora in vigore, con la motivazione dell’assenza di una giuria in molti tribunali.

Attualmente solo in Cecenia non ci sono giurie, ma dovrebbero essere reintrodotte dal 1° gennaio. Secondo il primo vice presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza, Mikhail Grishankov, il problema non è legale, ma politico: «Molti cittadini sono favorevoli alla pena di morte, ma ci sono avvocati che ritengono la pena di morte incapace di fermare il problema della criminalità. Si tratta di una questione di consenso sociale e di soluzioni politiche».

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