L’Aja sfida il Cremlino: mandato di cattura per due super generali di Putin. E la Russia mette al bando 81 media

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 27 Giugno 2024 - 06:57
Cladimir Putin, foto Ansa

Vladimir Putin FOTO ANSA

L’Aja sfida il Cremlino. La Corte penale internazionale, cioè il Tribunale per i crimini internazionali   – sede nei Paesi Bassi, 123 Stati membri, organo giudiziario delle Nazioni Unite – ha emesso un mandato di cattura per due super generali di Putin: Sergeij Shoigu e Valerij Gerasimov. Pesantissima l’accusa: “Criminali di guerra”. E poi: “Hanno compiuto crimini contro l’umanità”. Tutto documentato. Nel loro mirino la popolazione civile ucraina. Hanno calpestato i diritti umani. Ma vediamo chi sono.

Chi è Sergeij Shoigu 

È un generale ma anche un uomo politico. È attualmente Segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa. È un “fedelissimo” di Putin, “suo compagno anche a caccia e pesca in Siberia”, come ha scritto la Bbc. Padre turcofono, mamma ucraina, 69 anni, è di etnia tuvana (radici turche, linguaggio mongolo, fede buddhista tibetana), più volte ministro ed ex presidente del partito “Russia Unita” (conservatore e nazionalista, più di metà seggi nella Duma), erede del Soviet Supremo soppresso nel 1993.

Chi è Valerij Germasinov

È il capo di stato maggiore generale delle Forze armate russe. Nato a Kazan, capitale della Repubblica russa del Tatarstan (dunque al centro della pianura dell’Europa orientale). È un generale d’armata, un “eroe della Russia; 68 anni; ha partecipato a numerose campagne (Crimea, Donbass,  guerra civile siriana); nella sola battaglia di Mariupol (24 febbraio-20 maggio 2022) ci sono stati 21.000 civili uccisi. Documentate numerose fosse comuni in cui gli uomini di GERMASIMOV hanno seppellito i corpi delle persone uccise.

La reazione di Mosca

Immediata la reazione di Mosca: ha messo al bando 81 media occidentali di 20 Paesi, tra cui Rai, La Stampa, La Repubblica e La7. Motivo: “Diffondono notizie false sull’andamento del conflitto contro Kiev“. È la seconda stangata che la Corte penale rifila alla Russia nel tentativo di isolare maggiormente il  Paese aggressore. Il primo mandato di cattura (17 marzo 2023) è stato per Putin e per Maria Lvoba-Belova,39 anni, attivista russa, accusata di deportazione illegale di bambini ucraini. Ora è il turno dei super generali.