Libia, la “leggenda” di Gheddafi figlio di un pilota francese

Muammar Gheddafi

TUNISI – Se ci si dovesse basare soltanto sulla somiglianza, non ci sarebbero dubbi. Ma che il colonnello Muammar Gheddafi sia figlio di un eroico pilota francese, poi morto in un combattimento aereo in Russia, nel 1943, resta ancora una leggenda – rilanciata da alcuni media -, peraltro mai smentita ufficialmente.

Ma, accostando le immagini in bianco e nero di Albert Preziosi all’età di 27 anni e quella di un Gheddafi ancora giovane, entrambi in divisa e con espressione marziale, appunto da militari, sembra di trovarsi davanti due gocce d’acqua: stessi capelli, stessa fronte, stessi naso e labbra, stessi occhi neri come la pece.

E, se fosse vera questa leggenda, ci sarebbe anche un risvolto ironico nel pensare che la base aerea francese da cui, a Solenzara, in Corsica (terra d’origine di Preziosi), si dirigono parte delle operazioni dei jet francesi sulla Libia e’ intitolata proprio al presunto padre del Colonnello. Una storia, questa, che risale ai primi anni ’70 e che nasce non in Libia, ma in Francia, quando alcuni media di estrema destra – per screditare gli indipendentisti corsi che, si diceva a quel tempo, erano finanziati proprio dalla Libia – ripresero le voci che davano Gheddafi come frutto di un amore fugace e mai riconosciuto tra una bella ragazza della tribù dei Senoussi, quella del Colonnello, e un giovane e affascinante pilota, abbattuto sui cielo della Libia, dove era in missione al comando di un Hurricane.

Albert Preziosi, nato nel 1915, in un villaggio di montagna dell’Alta Corsica, Vezzani, come tanti giovani patrioti francesi aveva raccolto il grido di dolore per la Francia per la liberazione dell Francia occupata dai tedeschi lanciato da Charles de Gaulle e, nel 1940, si era arruolato in aeronautica. Addestrato in Gran Bretagna, Preziosi aveva inanellato molti combattimenti vittoriosi. Sino a quando era stato abbattuto sui cieli della Libia.

La leggenda vuole che l’Hurricane cadde in una zona desertica e Preziosi, uscito vivo dall’abbattimento, non avrebbe avuto alcuna possibilità di salvarsi se non fosse stato soccorso da un gruppo di beduini, appartenenti alla tribù dei Senoussi, che lo portarono nel loro accampamento. Il pilota fu curato nel corpo, ma, si dice, anche nello spirito perché si innamorò, ricambiato, di una bella ragazza, dalla quale ebbe poi un figlio. Da loro si separò per tornare in Gran Bretagna e riprendere il suo posto nella squadriglia Normandie-Niemen, una delle più gloriose delle Fafl, le Forze aeree francesi libere. Dai cieli dell’Africa a quelli della Russia: fu questo il percorso del pilota, che mori’ in combattimento in Russia.

A volere ”lavorare” sulle date, l’ipotesi che Gheddafi sia figlio del pilota corso è plausibile. Preziosi cadde con il suo aereo in Libia nel 1941; il colonnello, secondo le biografie ufficiali, e’ nato a Sirte il 19 giugno del 1942. La tempistica c’è, e anche la coincidenza dei luoghi. Per il resto è mistero.

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