Libia, italiani liberi: blitz, fuga, riscatto? E’ un mistero

Libia, italiani liberi: blitz, fuga, riscatto? E' un mistero
Libia, italiani liberi: blitz, fuga, riscatto? E’ un mistero

ROMA – A più di un giorno dalla liberazione di Gino Pollicardo e Filippo Calcagno dalla Libia, ci sono ancora tanti punti oscuri su come di fatto sia avvenuto il rilascio. Ammesso che di rilascio si possa parlare. Non sappiamo infatti ancora si i due italiani siano stati liberati durante un blitz delle forse speciali, se siano invece fuggiti da soli, oppure se ci sia stato il pagamento di un riscatto. Fare chiarezza nel caso libico resta ancora difficile.

Le informazioni sulla dinamica sono ancora confuse. Fonti citate dal sito internet tunisino Assabah News confermano parzialmente la versione del blitz. Secondo il quotidiano, le forze di sicurezza locali hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con sei terroristi, tra cui una donna tunisina che avrebbe azionato la sua cintura esplosiva uccidendo anche due suoi figli. Secondo questa ricostruzione, i miliziani avrebbero trovato i due italiani in una casa nei pressi di una fabbrica di mattoni nel sud della città.

Secondo quanto dichiarato dal generale Hussein al Zawadi, leader della municipalità di Sabrata, i due italiani sono stati liberati con un blitz avvenuto “con la collaborazione della popolazione locale”, nell’abitazione di una famiglia di origine marocchina, circa tre giorni dopo la scoperta di un nascondiglio dello Stato islamico (Is) dove erano detenuti tutti e quattro gli ostaggi. Nel presunto blitz per la liberazione dei due italiani, secondo il generale libico, una donna avrebbe azionato la sua cintura esplosiva uccidendo anche due suoi figli.

Senza acqua e cibo. I due tecnici della ditta Bonatti erano stati abbandonati da sette giorni, senza acqua né cibo, nella cantina di una famiglia di origine marocchina, che è stata fermata e viene interrogata in queste ore, ha raccontato Hosin al-Dawadi, rivelando altri dettagli sulle ultime fasi del sequestro dei due italiani: “Sono stati trovati in una casa della località di Tallil, a circa tre chilometri dal luogo dove sono morti i loro compagni giovedì”. Secondo il sindaco, i due italiani “sono stati trovati lunedì”, prima, dunque, dell’operazione nella quale sono morti i loro compagni. Gli italiani, ha spiegato il sindaco, hanno raccontato di aver sentito parlare in arabo e in francese.

 

 

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