Libia, l'Onu: giovedì si vota lo sblocco dei beni per gli aiuti umanitari

NEW YORK, 24 AGO – Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunira' domani per votare lo scongelamento di alcuni fondi in asset libici, bloccati dalle sanzioni internazionali. Gli Usa chiedono di utilizzare 1,5 miliardi di dollari, anche se il Sudafrica ha dubbi e punta ad un approccio diverso con una cifra piu' piccola, di 500 milioni di dollari. I fondi al momento bloccati sarebbero utilizzati, secondo il progetto degli Stati Uniti, per aiuti umanitari alla popolazione libica, non per operazioni militari. La proposta, illustrata oggi ad una riunione del Consiglio di Sicurezza, dovrebbe essere votata dai Quindici gia' domani.

Secondo un testo diffuso dai diplomatici di Washington, i fondi, provenienti da banche e aziende petrolifere libiche, sarebbero cosi' suddivisi: 500 milioni da trasferire alle organizzazioni umanitarie internazionali, 500 milioni da usare per comprare benzina e beni umanitari, 500 milioni per progetti legati, ad esempio, a sanita' ed istruzione. Durante la riunione di oggi, il Sudafrica ha sollevato dubbi sulla proposta degli Stati Uniti, perche' essa rischia – secondo i diplomatici di Pretoria – di riconoscere di fatto il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) come rappresentante del governo della Libia. Tale riconoscimento non e' ancora avvenuto, almeno non alle Nazioni Unite. Diversi diplomatici, comunque, si dicono convinti che la proposta di Washington dovrebbe passare, forse emendata, o forse senza il voto della delegazione del Sudafrica. Questa, comunque, potrebbe dare luce verde ad un approccio 'graduale': via libero immediato a 500 milioni, con possibili stanziamenti successivi.

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