Libia, l'Onu: Sedicimila rifugiati in Italia e Malta"

NEW YORK – Sono circa 16 mila le persone che sono arrivate (o hanno tentato di sbarcare) sulle coste dell'Italia e di Malta dall'inizio della crisi in Libia. Lo ha indicato oggi a New York Lynn Pascoe, il responsabile del dipartimento per gli affari politici delle Nazioni Unite.

Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Pascoe ha fatto il punto sulla situazione libica. Al 23 giugno, 1,1 milioni di persone hanno invece lasciato il Paese via terra verso altri paesi africani: Tunisia, Egitto, Niger, Algeria, Ciad e Sudan.

Pascoe ha sottolineato che circa ''3 mila presone rimangono bloccate ai confini egiziani, tunisini e del Niger'', aggiungendo però che ''mano a mano che l'opposizione prende il controllo di alcuni centri abitati, ci arrivano notizie di lavoratori migranti che ritornano'' in Libia.

I ribelli libici, secondo Pascoe, avrebbero un lieve vantaggio sulle forze del leader Muammar Gheddafi. Secondo il sottosegretario generale per gli affari politici dell'Onu ''è chiaro che l'iniziativa, anche se tra le difficoltà, è ora in mano alle forze dell'opposizione, appoggiate talvolta dalla Nato''.

Pascoe, che ha fatto il punto della situazione in Libia durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ha sottolineato che ''ci sono violenti scontri nelle vicinanze di Bir Al Ghanam, a circa 80 chilometri da Tripoli''. L'Onu ha registrato anche notizie di scontri nel centro petrolifero di Brega, bombardamenti delle forze di Gheddafi a Misurata, e attacchi aerei della Nato nella capitale Tripoli.

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