Libia, la Nato attacca con gli elicotteri d’assalto

ROMA – Per intensificare la pressione sul regime libico di Muhammar Gheddafi la Nato ha utilizzato, nella notte tra il 3 e il 4 giugno, elicotteri d’assalto.  Tra gli obiettivi colpiti dagli Apache britannici di fabbricazione americana e dai due elicotteri francesi, Tigre e Gazelle, figurano veicoli, equipaggiamenti e forze militari dell’esercito di Gheddafi.

Nel raid sarebbero stati distrutti un posto di controllo militare e una installazione radar presso la città di Brega, nell’est del paese. Il raid, ha precisato Londra, è stato compiuto con “elicotteri di attacco Apache, che hanno effettuato la loro prima missione a partire dalla portaelicotteri HMS Ocean” al largo della costa nordafricana

Il comandante della operazione Unified Protector, il generale canadese Charles Bouchard ha dichiarato che la Nato continuerà ad usare “dovunque e comunque quando necessario” gli elicotteri da combattimento. “Il successo della missione dimostra le capacità uniche esercitate dagli elicotteri d’attacco – ha detto Bouchard in un comunicato dell’Alleanza atlantica.
Continueremo ad usare questi mezzi dovunque e comunque quando necessario, con la stessa precisione che abbiamo in tutte le nostre missioni”.
Nella nota si precisa che le forze della Nato “rivedono costantemente le loro operazioni e l’uso dei mezzi a disposizione, compresi gli elicotteri da combattimento”, allo scopo di “mantenere lo slancio e aumentare la pressione” sulle forze di Gheddafi.
L’attacco con gli elicotteri arriva una settimana dopo che il primo ministro britannico David Cameron e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno approvato i raid dei rispettivi elicotteri militari. descrivendo questa mossa come intesa ad aumentare la pressione militare su Gheddafi.

I leader della Nato, compreso il presidente americano Barack Obama, hanno chiesto al leader libico di abbandonare il potere e lasciare il paese, ma la richiesta non ha prodotto alcun risultato.

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