Libia: scosse elettriche e frustate ai ribelli dagli squadroni di Gheddafi

KHOMS (LIBIA) – Scosse elettriche ai genitali, settimane in contenitori arroventati al sole con pochi sorsi d'acqua al giorno, frustate con cavi elettrici con le mani legati strette da fettucce di plastica: questi ed altri trattamenti venivano riservate ai sospetti ribelli libici da veri e propri squadroni della tortura e della morte scatenati da Muammar Gheddafi in questi mesi di insurrezione. Lo rivela un'indagini condotta dall'agenzia Reuters nella cittadina di Khoms, 150 km a est di Tripoli.

Una vera strategia quella impiegata dal regime di Tripoli per contrastare la diffiusione della rivolta, per spargere il terrore, dissuadendo la gente dall'unirsi agli insorti. Le persone catturate dagli squadroni della morte, racconta un dirigente dei ribelli a Khoms, Nabil Al-Menshaz, venivano interrogate e torturate all'interno di container mobili per esterciere nomi di ''complici'' e contatti, poi eliminate e sepolte sommariamente senza indicazioni. ''Volevano spaventare la gente, cosi' che se qualcuno stava pensando di unirsi ai ribelli avrebbero cambiato idea''.

Sul muro di un cantiere di Khoms, usato come carcere per i sospetti, lo squadrone della morte locale ha lasciato una firma, in vernice rossa: ''Soqur Al-Fatah'' (I Falchi di Al-fatah), che richiama la Rivoluzione Al Fatah che porto' Gheddafi al potere nel 1969, seguita dalle parole "Squadra della morte".

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