Libia, premier Serraj al generale Haftar che avanza: “Traditore, reagiremo”. Tregua Onu non rispettata

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 7 Aprile 2019 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA
Libia, premier Serraj al generale Haftar che avanza: "Traditore, reagiremo. Appello Onu per civili, missili a sud di Tripoli

Libia, premier Serraj al generale Haftar che avanza: “Traditore, reagiremo. Appello Onu per civili, missili a sud di Tripoli (foto Ansa)

ROMA – Khalifa Haftar continua la sua offensiva su Tripoli, la capitale della Libia che resiste. Haftar sfida gli appelli internazionali e la battaglia è oramai arrivata molto vicina alla capitale, a circa una decina di chilometri dalla città. A causa del timore che stia per scoppiare una guerra molto cruenta, l’Onu ha lanciato un appello urgente chiedendo una tregua provvisoria, finalizzata ad evacuare feriti e in generale la popolazione civile. Tregua di due ore, da applicarsi nella periferia sud della città che però non è stata rispettata. A riferirlo è la Mezzaluna rossa tramite Al Arabiya.

In città intanto, le scuole rimarranno chiuse per una settimana con la gente che sta cominciando ad accaparrarsi i beni di prima necessità temendo che la battaglia possa essere lunga.

Cresce insomma la crisi libica, cominciata a causa dell’autoproclamato Libyan national army (Lna) guidato da Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica. La sua avanzata è però lenta a causa dell’intervento delle forze leali all’autorità rivale, il Governo di unità nazionale (Gna) con sede a Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale e guidato dal premier Fayez al Serraj. Il Gna gode dell’appoggio di diverse milizie fra cui quelle di Misurata che si sono schierate apertamente a sostegno del premier sotto assedio, per respingere l’offensiva.

Il sito Alwasat cita il portavoce del ministero della Sanità, Amin Mohamed Al Hashmi, e parla del “bilancio degli scontri alla periferia di Tripoli”, arrivato finora a “21 morti e 27 feriti”. Al Hashmi ha precisato che fra le vittime ci sono “un medico, un assistente medico” e due altri civili. Ieri sera l’Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar aveva annunciato che, dall’inizio degli scontri, quindi in due giorni, aveva perso 14 militari.

Il portavoce delle forze armate del governo di accordo nazionale di Sarraj, il colonnello Mohamed Gounonou, ha intanto annunciato l’inizio della controffensiva “vulcano di rabbia” per “ripulire tutte le città dagli aggressori e dalle forze illegittime”, ovvero gli uomini del generale Khalifa Haftar.  Lo riferisce il Libya Express riportando le parole del portavoce il quale ha affermato che “l’esercito libico respinge colpi di stato e una sua militarizzazione: la Libia sarà sempre uno stato civile, l’esercito lo proteggerà e garantirà la sicurezza della popolazione”.

In un discorso televisivo andato in onda su Al Jazeera ieri, sabato 6 aprile, il premier libico riconosciuto Fayez al Sarraj ha accusato il generale Khalifa Haftar di “tradimento”. “Abbiamo steso le nostre mani verso la pace – ha detto al-Sarraj – ma dopo l’aggressione da parte delle forze di Haftar e la sua dichiarazione di guerra contro le nostre città e la nostra capitale non troverà nient’altro che forza e fermezza”. 

Durante gli scontro di ieri avvenuti nel distretto di Sawani nei pressi dell’aeroporto internazionale di Tripoli, oltre 70 combattenti provenienti dalla Libia orientale appartenenti alle forze del generale Khalifa Haftar sono stati arrestati. Sempre ieri, Haftar aveva ribadito che, nonostante proclami contrari di un ministro di Sarraj, i suoi uomini controllano l’aeroporto internazionale, quello chiuso dal 2014 e situato a circa 25 km in linea d’aria a sud del centro.

Ed oggi, un raid aereo delle forze del governo di accordo nazionale è stato realizzato contro le postazioni dell’esercito del generale Khalifa Haftar nella zona dell’aeroporto internazionale di Tripoli e a Wadi Rabea. Ne dà notizia il Libya Observer sulla sua pagina Twitter. Sempre secondo il giornale, le forze di Haftar a loro volta hanno condotto un bombardamento aereo a Naqliya camp sulla strada dell’aeroporto, senza causare vittime. Fonti locali hanno parlato anche di raid aerei in mattinata nell’area di Ain Zhara.

Libia, generale Haftar piazza missili a 80 km da Tripoli

“Missili”, o quanto meno razzi “Grad” sono stati piazzati dalle forze del generale Khalifa Haftar a Garian, un’ottantina di chilometri in linea d’aria a sud del centro di Tripoli e hanno già colpito. Lo riferiscono due fonti e un sito libico. “Haftar ha piazzato una batteria di missili a Garian e ieri sera è già morta una donna a Wadi el Rabie”, ha detto all’Ansa una fonte da Tripoli. Un video con il lancio di “missili Grad” è stato diffuso con un tweet dall’emittente Libya Alahrar Tv.

Il video, ripreso con un telefonino, mostra il lancio di alcuni razzi accompagnato dal testo “armati appartenenti ad Haftar bombardano sporadicamente la capitale Tripoli con missili Grad”. All’Ansa risulta che il dislocamento di “missili” a Garian viene segnalato anche da una fonte militare da Misurata. “La donna uccisa aveva appena partorito e la madre stava scrivendo per dare la lieta notizia”, ha precisato la fonte da Tripoli.

La fonte di Misurata ha sostenuto che “l’unico posto strategico che (Haftar) ha preso è la città di Garian”, in cui è entrato “senza scontri a fuoco. Ma lo facciamo uscire”. Nel ricordare che Garian, su strada (e non in linea d’aria), dista cento chilometri Tripoli, la stessa fonte con cui ha parlato l’agenzia di stampa italiana ha sostenuto che quello “è l’unico posto in cui si fa un po’ di fatica a farlo uscire perché è alto”, su un rilievo.

Libia, il premier Fayez al-Sarraj accusa Parigi

Il premier libico Fayez al-Sarraj ha presentato all’ambasciatrice francese in Libia, Béatrice du Hellen, una “forte protesta”, accusando Parigi di sostenere la brigata del generale Khalifa Haftar. A  riferirlo è Al Jazeera, che cita una fonte ufficiale del governo libico. La stessa fonte ha sottolineato che Serraj ha chiesto formalmente all’ambasciatrice di riferire la sua protesta al suo governo e al presidente francese, Emmanuel Macron.

Intanto anche il Comando Usa in Africa ha annunciato con una nota di avere “temporaneamente evacuato” un contingente di forze statunitensi dalla Libia. “Un contingente di forze statunitensi si sono temporaneamente trasferite dalla Libia in risposta alle condizioni di sicurezza – si legge sul profilo Twitter del Comando -. Continueremo a monitorare le condizioni sul terreno e a valutare la fattibilità di una rinnovata presenza militare degli Stati Uniti, a seconda dei casi”.

Fonte: Ansa, Repubblica