Libia: si combatte a Zawiya

ROMA – Si stringe la morsa attorno a Tripoli e al regime di Muammar Gheddafi, con la cronaca degli ultimi giorni che e' sempre piu' un bollettino di guerra. Da ieri gli scontri divampano furiosi anche Zawiya, citta' a 50 chilometri a ovest della capitale libica e teatro di una sanguinosa repressione a marzo, mentre da Misurata i ribelli, che sembrano controllare saldamente la citta', tentano di sfondare il fronte e marciare verso Zlitan, 60 km a ovest di Misurata, per accerchiare le forze nemiche.

A Zawiya la rivolta e' riesplosa nel corso della settimana. A marzo la citta' e' stata teatro di duri scontri, con un numero imprecisato di vittime da ambo le parti e il regime rapido nell'opera di ricostruzione e 'pulizia', che ha portato anche a radere al suolo la moschea principale, divenuta un simbolo della rivolta. I soldati e l'artiglieria del rais continuano a mietere vittime: "Ci sono molti cecchini sui tetti di case e moschee – ha detto un portavoce dei ribelli – che sono la minaccia più grande per i residenti. Ci sono stati 13 martiri, fra cui un bambino di 7 anni".

Oggi i combattimenti sono ripresi all'alba, riferisce un altro portavoce, quando i ribelli hanno accerchiato un gruppo di soldati del rais nella parte occidentale ai margini della citta'. Secondo i ribelli, le forze di Gheddafi sono ancora annidate nell'area orientale, dove cercano strenuamente di tenere sotto controllo la strada verso Tripoli, l'unica in grado di assicurare rifornimenti e rinforzi. La Nato, affermano sempre gli insorti, ha bombardato le postazioni di Gheddafi, prendendo in particolare di mira gli equipaggiamenti.

Zawiya e' la porta per la fuga verso la Tunisia: nelle ultime ore l'afflusso di rifugiati attraverso il posto di frontiera di Ras Jedir si è drasticamente ridotto dopo i violenti combattimenti nella citta' e nei dintorni. Ma e' anche la chiave di una strategia, quella ribelle, che punta a isolare Tripoli e a fomentare la ribellione nella capitale.

Centrale in quest'ottica la battaglia per Misurata: le truppe fedeli al rais, rinforzate in fretta e furia nelle ultime ore dall'arrivo di soldati e mezzi dalla capitale, si confrontano con quelle ribelli nel distretto di Dafniyah, ultima linea del fronte a qualche chilometro dal centro della citta'. Gli scontri, sei i morti tra i ribelli, sono scoppiati quando gli insorti hanno tentato di sfondare il fronte verso Zlitan, teatro da due giorni di intensi combattimenti (secondo i ribelli sarebbero stati uccisi un centinaio di soldati del rais). Le stime sulle vittime civili nella citta' martire contano oltre mille morti negli ultimi due mesi: mercoledi' scorso le forze del rais hanno lanciato una poderosa offensiva con 2.000-3.000 soldati respinta dai ribelli. La citta' e' continuamente sotto i bombardamenti.

Vittime si registrano anche a Zintan, sulle montagne occidentali a sudovest di Tripoli: la citta' in mano ai ribelli e' stata pesantemente bombardata a colpi di razzi Grad e Katiuscia. Il bilancio e' di almeno sette morti e 49 feriti. La situazione rimane tesa anche più ad est, nei pressi di Yefren, con i ribelli che hanno preso il controllo della zona nord, e che fanno sentire il fiato sul collo del rais.

Gestione cookie