L’Olanda aggira l’Unione europea per liberare una nave tedesca dai pirati

Pubblicato il 7 Aprile 2010 - 20:31 OLTRE 6 MESI FA

Quando ha saputo che i pirati avevano sequestrato un cargo tedesco, il capitano olandese Hans Lodder non ha voluto perdere tempo con la burocrazia. Ha aggirato il comando della missione antipirateria dell’Unione europea e si è rivolto direttamente al suo governo per chiedere l’autorizzazione a usare la forza. Lodder aveva prima accertato che l’equipaggio del cargo si era chiuso in una stanza blindata. Poi ha lanciato l’elicottero Lynx dalla sua nave con un team di sei soldati delle forze speciali.

I soldati sono scesi sul ponte della nave Taipan Mv e non hanno incontrato alcuna resistenza. L’equipaggio di quindici uomini è stato salvato e dieci pirati somali sono stati catturati. «I pirati si sono arresi quando hanno visto i nostri uomini», ha detto Lodder. Nessuno è rimasto ferito. Il salvataggio completamente riuscito ha dimostrato che, quando sono necessarie decisioni rapide, può essere più facile aggirare il comando dell’Unione europea.

Era la prima volta che una nave olandese coinvolta nella missione Ue ha usato la forza per riconquistare una nave dirottata. Lodder stesso ha assicurato che ha mantenuto i rappresentanti dell’Unione europea costantemente informati, con l’accordo che la missione principale sarebbe tornata ad avere il controllo dopo la cattura dei pirati.

Un portavoce della missione ha riconosciuto che l’azione olandese ha evitato un ritardo fatale e proprio per questo è stato legittimo. “Per la velocità di reazione, se si è sul posto e si è in grado di agire subito, la cosa migliore da fare è andare sotto il comando nazionale”, ha detto. Va anche detto che la Taipan stava navigando al di fuori della zona di competenza della missione dell’Unione europea, a circa ottocento chilometri ad est della Somalia. Il portavoce del ministero della Difesa olandese Robin Middel ha spiegato che l’autorizzazione Ue era stata aggirata per accelerare il salvataggio.

Il decisionismo del comandante olandese si distanzia molto, evidentemente, dalla strategia tenuta dalle autorità italiane nel caso del sequestro del Buccaneer. I marinai italiani, catturati ad aprile e liberati solo ad agosto, sono rimasti per mesi sotto la minaccia dei pirati mentre i governi di Italia e Somalia discutevano sulla strategia da adottare. E se Mogadiscio premeva per un intervento militare, il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva sempre insistito sul fatto che la situazione si sarebbe sbloccata attraverso pacifiche trattative.