LONDRA – Questa è la storia di Graham Pawley, l’uomo che sa dire solo “sì” e “no”. A luglio 2013 Graham, inglese di 56 anni, è stato colpito da un grave ictus e da allora è affetto da afasia. La rarità sta nel fatto che le lesioni cerebrali non hanno intaccato le sue capacità di comprensione linguistica. Graham capisce tutto quello che gli viene detto ma non è in grado di rispondere.
Ne parla Ed Ram sull’edizione online della Bbc. Tecnicamente non è vero che Graham sa dire solo “sì” e “no”. Nel suo ristretto vocabolario ci sono anche “e”, “mmm” che vuol dire sì e un suono tipo “urrr”. Quando dice “e urrr…” significa che ha qualcosa da dire e vuole che l’interlocutore provi ad indovinare.
Non può nemmeno leggere o scrivere perché l’ictus lo ha lasciato offeso nella parte destra del corpo: non riesce a muovere il braccio destro e ha un limitato uso della gamba destra. Ecco perché gira in carrozzina, accompagnato dal suo amico Paul Webley.
Un ictus avviene quando l’afflusso di sangue al cervello è bloccato per diversi minuti, spesso a causa di un coagula che blocca i principali vasi sanguigni. Le ripercussioni di un ictus possono essere più o meno gravi e riguardare diverse aree del nostro cervello. Quasi tutte comunque invalidanti.
Tony Rudd, direttore dell’Istituto nazionale per l’Ictus in Inghilterra, spiega: “E ‘abbastanza inusuale avere gravi problemi di comunicazione e non essere colpiti in termini di comprensione”. Ma, come dimostra il caso di Graham, può accadere. “Anche se la sezione del cervello che controlla la comunicazione è strettamente interconnesso all’area che controlla la comprensione, le due parti sono distinte e sono separate”.