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Madame Claude e JFK, la regina delle prostitute di Parigi svela: “Pagò 2mila dollari per…”

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Madame Claude e JFK, la regina delle prostitute di Parigi svela: “Pagò 2mila dollari per…”

ROMA – Nel 1961, John F. Kennedy durante un viaggio ufficiale a Parigi pagò 2.000 dollari a “Madame Claude”, la maitresse più famosa del mondo, per incontrare una prostituta d’albo bordo sosia di Jakie Kennedy ma versione “hot”, e lei lo conquistò indossando lo stesso abito da ballo della First Lady.

A Parigi, Madame Claude fu regina del sesso per vent’anni, il suo non era certo uno squallido bordello: forniva prostitute d’alto bordo ai clienti più facoltosi, politici e celebrità quali John F Kennedy, Muammar Gadaffi, Nelson Rockefeller, Lord Mountbatten e Frank Sinatra.

Le sue ragazze erano le “Claudettes”, Madame Claude le definiva “cigni” di buone famiglie francesi con cervello, fascino e brave nel sesso.

Nell’aprile del 1961, il presidente Kennedy andò a Parigi e desiderava gustare i piaceri offerti dai cigni di Madame Claude.

Avrebbe desiderato incontrare l’attrice Anouk Aimee che era apparsa di recente ne La Dolce Vita di Fellini: era una sosia di Jackie e spesso paragonata alla First lady, stessa età, alta, capelli neri, misteriosa e con grazia regale. Ma la Aimee al contrario di Jackie aveva sex appeal.

“JFK era attratto dall’aspetto di Jackie ma voleva una versione più seducente e sensuale. Come quella di Anouk Aimee …. “scrive William Stadiem nel suo libro “Madame Claude: Her Secret World of Pleasure, Privilege & Power” edito dalla St. Martin’s Press.

Ma l’attrice, dopo l’invasione della Baia dei Porci era inorridita all’idea di fare sesso con un “guerrafondaio” e rifiutò la richiesta; Madame Claude aveva pronta la ragazza perfetta “una modella di Givenchy, il couturier preferito di Jackie, che somigliava molto alla Fist Lady” e che per l’incontro con il presidente indossò l’identico abito bianco dello stilista, che avrebbe messo Jackie quella stessa sera al ballo di Versailles.

Era ” una seconda Jackie. Sembrava Cenerentola mentre andava verso la carrozza ma per lei si trattava della camera da letto”, scrive Stadiem.

JFK è rimasto in sua compagnia per mezz’ora e poi è tornato all’hotel per prepararsi in vista del ricevimento, il momento clou del viaggio a Parigi.

Madame Claude, aveva saputo che il presidente voleva una versione erotica della moglie poiché non dormivano insieme e si era lamentato del fatto che Jackie fosse più interessata alla moda che al sesso.

Così il cigno si esibì in uno spogliarello dimostrando a Kennedy che le due cose non si escludevano a vicenda. A Versailles, quella sera, JFK si complimentò con la moglie, commentò col suo entourage quanto fosse favolosa, mentre probabilmente pensava al suo cigno.

Nel 1961, la tariffa di Madame Claude per un francese che volesse trascorrere un’ora con una Claudette era di 50 dollari ma per il presidente, il costo dell’esperienza perfetta e discreta fu 40 volte superiore.

“Era un affare di stato e il prezzo per i suoi servizi al presidente americano era di duemila dollari”, afferma Stadiem.
Sebbene i francesi sostenessero di non avere alcun interesse rispetto agli affari di leader nazionali o stranieri, in effetti sapevano dove si trovava JFK in ogni minuto del soggiorno parigino.

Gli appartamenti di stato del Quai d’Orsay dove soggiornavano i Kennedy, avevano migliaia di orecchie e occhi “e non esistevano molte informazioni segrete”.

Impressionati dalla gestione discreta dell’incontro, Madame Claude fu presto arruolata dall’Eliseo e dalle omologhe francese della CIA e dell’FBI, per riferire loro i discorsi e ciò che era accaduto tra le lenzuola.

Raramente appariva in pubblico ma è diventata la donna più famosa mai vista in Francia, Madame de la République. Il suo principale protettore era il potente capo della polizia di Parigi, Maurice Papon, un noto collaboratore dei nazisti.

Anche il presidente francese George Pompidou all’epoca aveva protetto Claude e usata come spia.Fu Pierre Salinger, addetto stampa di Kennedy e futuro senatore della California, a organizzare il collegamento con Madame, dopo aver avuto il numero di telefono dal cameriere personale di Frank Sinatra.

Per essere discreto, usò un linguaggio in codice come se stesse comprando una sella da cavallo di Hermès da regalare a Jackie, scrive il Daily Mail.

Successivamente, JFK chiese altri incontri con la sosia di Jackie e quando non era disponibile per il rendez-vous, Claude, sempre creativa, trovava una sostituta.

Nella capitale francese, Salinger organizzava gli incontri di Kennedy mentre Jackie si dedicava alla cultura e allo shopping.

Secondo l’autore, JFK non aveva avversione per la prostituzione o difficoltà a condividere un’amante con suo padre.
Aveva perso la verginità con una passeggiatrice di Harlem mentre studiava al liceo di Choate.

Quando ha iniziato a frequentare Harvard, suo padre, Joseph P. ha deciso che Jack avrebbe dovuto fare un grande tour nei leggendari bordelli legali in Francia.

La prima tappa fu in quello gestito da Madame Billy, non della stessa classe di Madame Claude, un vecchio bordello con 20 belle donne e dieci camere da letto.

Quando andavano in Costa Azzurra con tutta la famiglia, padre e figlio andavano di frequente nei bordelli “anche dopo che Jack aveva sposato Jackie ed era stato eletto al Senato”.

Nel libro, Stamier descrive il mondo di Madame Claude, quali erano i suoi clienti più famosi e loro richieste: anche se aveva soddisfatto le più bizzarre, tuttavia rimase sconvolta da quelle “perverse” del miliardario Aristotele Onassis che si presentò in compagnia di Maria Callas.

Madame Claude, il cui nome vero era Fernande Grudet, prima di trasformarsi nella maitresse più famosa al mondo, era una povera ragazza ebrea di Angers, nella Francia Occidentale. Aveva combattuto nella resistenza, era sopravvissuta al campo di concentramento, era stata la “pupa” della mafia corsa e poi una passeggiatrice.

Non aveva amici intimi, non scriveva diari né lettere, teneva un basso profilo.

Nel 1974, quando il nuovo presidente francese, Giscard d’Estaing impose un giro di vite sulla prostituzione di alta classe si traferì a Los Angeles per aprire un bordello ma non andò bene; tornata in Francia, nel 1992 fu arrestata con l’accusa di induzione alla prostituzione. Dopo sei mesi di prigione si ritirò a Nizza, dove è morta nel 2015 a 92 anni.

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