MIAMI – Gina Caze, madre naturale di una ragazza residente in Florida, è accusata di aver assistito al suicidio in diretta della figlia, senza muovere un dito e addirittura schernendo la ragazza e ripetendole che stava solamente tentando di attirare l’attenzione. Nakia Venant, 14 anni, si è uccisa di fronte alla madre e ai propri amici, che la stavano guardando in diretta su Facebook Live; la Caze aveva un rapporto turbolento con la figlia, dopo che, da ragazzina, nel 2009 le venne portata via dai servizi sociali perché insospettiti da una serie di abusi fisici.
Il “Dipartimento per minori e famiglie” della Florida ha riferito il comportamento della donna, che criticava con dei commenti su Facebook l’atteggiamento di Nakia, affermando che cercava di attirare soltanto l’attenzione. La Caze ha strenuamente negato di aver scritto i commenti mentre assisteva al suicidio della figlia. La 14enne, che al momento della morte viveva con la famiglia adottiva, dalla polizia di Miami-Dade è stata trovata impiccata al telaio della porta del bagno. I commenti alla ragazza, sono stati fatti dall’account Facebook della Caze con il nome Gina Alexis, ha riferito il Tampa Bay Times.
Una vita difficile, quella di Nakia che dopo essere stata allontanata dalla madre, successivamente era stata data in affido per circa due anni e poi per un anno e mezzo era stata accolta in 14 case diverse. La ragazza mostrava comportamenti sessuali inappropriati ed ammise di aver visto video porno e dormito nella stessa stanza con i fidanzati della Caze. Nel 2010 era tornata dalla madre e nel 2014 venne nuovamente allontanata: gli assistenti sociali dissero che era per il suo bene e l’anno successivo, la Caze rinunciò alla custodia sostenendo che non voleva più prendersene cura ma era rimasta in contatto con Nakia sui social media.
Il 22 gennaio, la giovane ha deciso di impiccarsi nel bagno in diretta su Facebook Live; uno degli amici ha riferito al Miami Herald di aver chiamato la polizia che si è recata nell’abitazione e ha trovato l’adolescente con la sciarpa a mo’ di cappio intorno al collo. Hanno tentato di rianimarla ma senza successo, all’arrivo al Jackson North Hospital, è stata dichiarata morta.
Al momento del suicidio, le 3:00 del mattino, i genitori adottivi dormivano.
La morte livestreamed di Venant segue, tre settimane dopo, quella di una 12enne, Katelyn Nicole Davis, in Georgia, che ugualmente si era impiccata mentre era su Facebook Live, affermando di aver subito abusi sessuali da un parente. Quando si è diffusa la notizia della morte di Nakia, nata a Port-au-Prince, Haiti, decine di persone hanno lasciato messaggi sulla profilo della ragazza, “Nikee TestaCalda”, per rendere omaggio alla sua breve vita e c’è stato chi ha ricordato l’infanzia turbolenta della povera Nakia.