Marcial Maciel, “Demonio in Vaticano”, Legionario di Cristo bigamo e molestatore

Marcial Maciel, "Demonio in Vaticano", il Legionario di Cristo bigamo e molestatore
Marcial Maciel, “Demonio in Vaticano”, il Legionario di Cristo bigamo e molestatore

ROMA – Marcial Maciel, “Demonio in Vaticano”, il Legionario di Cristo bigamo e molestatore. Non è nemmeno più possibile chiamarlo una figura controversa della Chiesa cattolica, Padre Marcial Maciel Degollado: la simpatia accordatagli da Giovanni Paolo II, l’aver fondato i Legionari di Cristo non hanno impedito che alla fine si scoprissero tutti gli altarini su di lui, pietosa metafora per alludere alle molestie sistematiche, alla violazione rapace dell’integrità dei minori affidatigli, agli stupri denunciati dai figli.

Perché Padre Maciel, mentre imponeva castità e osservanza con il massimo del rigore puritano ai suoi accoliti, manteneva in realtà ben due mogli. Oggi, segnala Franca Giansoldati, corrispondente dal Vaticano del Messaggero e autrice del libro “Il demonio in Vaticano” (edizioni Piemme), la cripta di marmo interrata nell’anonima chiesa che ospita i Legionari di Cristo sulla Via Aurelia, è rimasta vuota. Proprio lì avrebbe voluto essere sepolto, circonfuso da un’aura di santità che data la vicinanza e l’appoggio del Papa polacco credeva garantita.

Nessuno avrebbe mai lontanamente immaginato che, intanto, aveva creato e manteneva due famiglie, una in Messico e l’altra in Spagna. Che dalle sue due “mogli” aveva avuto due figli. Che aveva sottoposto due dei suoi bambini ai peggiori abusi sessuali. Un genitore inquietante, inafferrabile, che provvedeva al loro mantenimento, ma poi entrava e usciva da casa, e spariva per lunghi periodi. La finzione è andata avanti oltre ogni immaginazione. Tanto nella vita pubblica quanto in quella privata, i disegni del male avanzavano. Basterebbe solo l’orrendo destino toccato ai figli naturali, bambini inconsapevoli, ora adulti costretti a fare i conti con un passato devastante. Il capitolo degli abusi è terribile. (Franca Giansoldati, “Il demonio in Vaticano”, Piemme edizioni)

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